Debutta domani in prima nazionale
al Teatro Biondo di Palermo, che lo produce, lo spettacolo
Thérèse di Stefano Ricci, con Donatella Finocchiaro, Alberto
Carbone, Giulia Eugeni, Alessandra Fazzino. In scena anche
l'operatore di camera Giulio Magazzù, i movimenti sono di
Stellario Di Blasi, le musiche originali di Andrea Cera, le
scene di Eleonora De Leo, i costumi di Gianluca Sbicca, light
designer è Gianni Staropoli, assistente alla regia Liliana
Laera. Repliche fino al 2 marzo, poi al Rossetti di Trieste, dal
4 al 7 aprile, e al Teatro Remondini di Bassano del Grappa il 9
e 10. Confrontandosi con Thérèse Raquin, il celebre romanzo
naturalista di Émile Zola, Ricci, che firma testo e regia,
conduce Donatella Finocchiaro in quella che è una rivoluzione
copernicana conoscitiva, in un sistema orbitale antropologico
che parte dalla figura di Thérèse e, attraverso il tempo,
fotografa le fragilità del nostro quotidiano. In scena la storia
di adulterio, delitto e rimorso, che Zola definiva un "grande
studio psicologico e fisiologico", nel quale ha fatto "su due
corpi vivi ciò che i chirurghi fanno su dei cadaveri", assume
nello spettacolo di Ricci le caratteristiche di un'indagine dei
nostri giorni, un vagabondaggio nell'acre coscienza di poter
sopravvivere dopo la tragedia in un mondo privo di intelaiatura
emotiva.
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