"Nel febbraio 2024, quindi molti
mesi prima dell'individuazione del warm Graphite, una entità non
ancora identificata ha operato un attacco software di tipo
'sofisticato', con tentativo di forzatura degli account di Luca
Casarini". Così la Ong, Mediterranea Saving Humans in merito al
caso di spionaggio riguardante il suo fondatore e capomissione,
Luca Casarini, che ha riscontrato nel suo telefono e anche in
alcuni di componenti della Ong, un'operazione di spionaggio
attraverso uno spyware prodotto dall'azienda israeliana Paragon
solution. L'analisi è condotta da The Citizen Lab, un team di
ricerca all'Università di Toronto.
"Abbiamo deciso di pubblicare attraverso dei report, tutte le
informazioni che ci arriveranno dal team di esperti - dice la
Ong - che sta conducendo l'indagine civile sui telefoni dei
nostri attivisti. Il governo italiano ha opposto il segreto di
Stato alle legittime domande su chi ha autorizzato una simile
attività lesiva dei diritti e delle libertà costituzionali, e in
violazione alle convenzioni internazionali, spiando giornalisti,
attivisti, rifugiati e soprattutto con quali motivazioni".
Secondo l'analisi condotta da The Citizen Lab, l'attacco
risale a un anno fa, "quindi molti mesi prima
dell'individuazione del warm Graphite, verosimilmente seguendo
un protocollo per la costruzione di quella che viene
classicamente definita 'catena di sorveglianza', che ha come
esito finale il passaggio da uno spyware al più sofisticato
strumento militare Graphite. L'analisi può rivelare dettagli
molto interessanti sulla sorgente, arrivando fino
all'individuazione della società privata alla quale questo tipo
di operazione è stata affidata. E dunque, anche all'eventuale
committente".
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