La polizia ha eseguito
un'ordinanza di custodia cautelare a Catania nei confronti di
otto persone accusate di furto aggravato di autovetture e di
estorsione attuata col metodo del cosiddetto 'cavallo di
ritorno'. Il provvedimento del gip, che dispone cinque arresti
in carcere e tre ai domiciliari, è stato eseguito dalla squadra
mobile della Questura nell'ambito dell'operazione denominata
'Dusmet'.
L'inchiesta ha fatto luce su quello la Procura, in una nota,
definisce un "diffuso e radicato fenomeno dei furti di
autovetture correlato, pressoché in modo sistematico, alla
richiesta di danaro, fatta pervenire ai proprietari del veicolo,
al fine di ottenere la restituzione del mezzo". Le indagini
della squadra mobile hanno permesso di ricostruire "numerosi
episodi di furto di autovetture e un tentativo di estorsione con
la richiesta del pagamento di un 'riscatto' per la sua
restituzione al proprietario". Sarebbero stati individuati
"coloro che sarebbero stati coinvolti nell'azione predatoria e
coloro che sarebbero intervenuti nella successiva fase
estorsiva, sfruttando il momento di smarrimento in cui si
trovano le parti offese nei momenti immediatamente successivi
alla constatazione del furto".
La Procura sottolinea come grazie alle indagini "si è
avuto modo di constatare, inoltre, come gli autori dei reati,
abbiano operato, con una tecnica finalizzata a rendere complessa
la loro identificazione, ovvero secondo uno schema basato sulla
suddivisione dei compiti e sull'alternarsi degli autori
nell'arco della medesima giornata, con nuclei di due o tre
soggetti di volta in volta, in tutto o in parte diversi da
quelli precedenti".
All'esito dell'interrogatorio preventivo degli indagati, il
gip, su richiesta della Procura ha disposto l'applicazione della
misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di
Salvatore Maugeri, di 29 anni, Salvatore Venuto, di 28, e ad
Antonino Santapaola, di 41, a cui il provvedimento è stato
notificato in carcere perché già detenuti per altra causa. Sono
stati arrestati e condotti in carcere Gianluca Bonaccorsi, di 33
anni, e Antonio Balsamo, di 45. Il gip ha disposto gli arresti
domiciliari con l'obbligo dell'uso del braccialetto elettronico
per Giuseppe Linguaglossa, di 26 anni, Francesco Lo Presi, di
23, e Danilo Privitera, di 25. A quest'ultimo il provvedimento è
stato notificato in carcere dove era già detenuto per altra
causa.
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