Nel 2024, il panorama
imprenditoriale siciliano ha registrato ancora un decremento di
7,6mila imprese, con una significativa riduzione delle imprese,
soprattutto nel settore del commercio e dell'agricoltura. Anche
altri settori tradizionali come l'industria e l'edilizia sono in
forte calo e hanno subito un ridimensionamento. Solo quello
turistico chiude, seppur con un saldo negativo, in netto
miglioramento rispetto all'anno precedente. Questi sono i
principali risultati emersi dall'analisi condotta dal centro
studi di Assoesercenti sull'andamento della demografia delle
imprese siciliane nel 2024, che emerge dai dati di Infocamere e
che mostra una brusca battuta di arresto, rispetto al 2023.
Nel 2024, oltre il 43% delle nuove imprese si è concentrato in
tre ambiti principali: commercio (21,9%), edilizia (11%) e
agricoltura (10,2%).
Il settore del commercio in Sicilia, nonostante l'aumento delle
iscrizioni di quasi l'80% rispetto al 2023, chiude con un saldo
negativo di oltre 5.300 imprese.
Ottimo anche l'andamento della natalità delle imprese del
settore Industria che segna un +127% rispetto al 2023.
Nel turismo, seppur con un saldo negativo tra iscrizioni e
cessazioni di quasi 500 imprese, occorre segnalare come il trend
delle iscrizioni si sia quasi triplicato: ben 1985 nuove imprese
iscritte nel 2024 rispetto alle 772 del 2023. A livello
territoriale Catania rappresenta oltre il 23% delle nuove
imprese nate in Sicilia, ma è anche la provincia con il maggior
numero di cessazioni, circa 10,8mila imprese chiuse che
corrispondono al 34,7% dell'intero territorio siciliano. Segue
Palermo con 2,8mila nuove imprese (21.8% della Sicilia) e 4mila
cessazioni.
Nel comparto del commercio tutte le province chiudono con saldo
negativo (differenza tra iscrizioni e cessazioni), così come
anche il settore industriale e dell'agricoltura. Nel settore
turistico, Palermo riesce a chiudere con un saldo positivo di
ben 176 imprese, con Trapani, Messina e Agrigento più
distaccate. Male ancora Catania che segna un saldo negativo di
oltre 400 imprese. Palermo si distingue anche nel settore
dell'edilizia dove le nuove imprese superano di oltre 130 unità
le imprese cessate. All'ultimo posto troviamo ancora Catania con
quasi 1.200 imprese cessate che fanno salire l'asticella del
saldo ad un valore negativo di oltre 600 unità. "Purtroppo -
afferma il presidente Assoesercenti Salvo Politino - l'incubo
chiusura per le imprese siciliane si è verificato"
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