Dopo circa 70 anni torna in scena
al Teatro Massimo di Palermo "Les pecheurs des perles" di
Georges Bizet che a soli 24 anni scrisse la sua prima opera che
debutta domenica 14 marzo al Teatro Massimo, alle ore 20;00.
Negli anni '60 andò in scena la versione strumentata, quindi è
legittimo supporre che il pubblico veda quest'opera per la prima
volta.
A cosa si può attribuire una così lunga assenza? Fin dal suo debutto, nel 1863, i critici e il pubblico furono concordi nel giudicare il libretto come frettoloso.
Lo spettacolo è
prodotto dall'Opera du Capitole di Tolosa ed è firmato da Angelo
Smimmo, che ha riadattato la regia di Thomas Lebrun. E'
ambientata nell'isola di Ceylon, tra paesaggi orientali e il
mare da cui deriva la richezza dei pescatori. "Les pecheurs -
racconta il coreografo-regista - è una fiaba molto francese e
molto popolare, in Francia è come "Traviata". Sì, il libretto è
molto carente. Ma i librettisti, Michel Carré e Eugène Cormon,
come Bizet, nel 1863, erano molto giovani, in soli tre mesi non
ci fu il tempo per fare di meglio. L'idea di regia è quella di
raccontare una storia sospesa nel tempo, come in un sogno".
La protagonista è la palermitana Federica Guida, canta la
parte di Leila, un personaggio strano, Ma come in ogni
melodramma non può mancare il triangolo amoroso, il tenore,
Nadir e il baritono, Zurga, sono molto amici ed entrambi
innamorati di Leila, in scena Dmitri Korchak e Alessandro Luongo
canteranno insieme un celebre duetto: "Au fond du temple saint".
Nadir è infatti Dmitri Korchak, reduce dal successo in Norma lo
scorso anno e in questi giorni protagonista di Guglielmo Tell
alla Scala di Milano.
Acclamata a Milano come a Vienna Federica Guida è la bella
protagonista "Leila - dice Federica Guida - è vestita come un
cielo stellato, piena di gioielli. E' una sacerdotessa molto
adornata, ma è pur sempre una donna. L'amore la travolgerà e
poiché da bambina aveva salvato la vita di Zurga, adesso lui la
salverà insieme all'uomo che ama. Nel terzo atto indosserò una
sahari indiano bianco e oro, i colori del lutto, ma il lieto
fine concluderà questa storia orientale". In scena fino al 21
aprile.
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