Un sogno lungo cinquant'anni.
Quanti ne compie in questi giorni il Teatro dell'Associazione
Figli d'Arte Cuticchio in Via Bara all'Olivella, a Palermo, dove
aprì i battenti il 28 luglio 1973.
"Un sogno lungo 50 anni" è, dunque, il titolo e il tema di
questa quarantesima edizione del festival "La Macchina dei
Sogni" che con la direzione artistica di Mimmo Cuticchio, come
di consueto, fa dialogare l'opera dei pupi e il teatro di
figura.
La rassegna è stata presentata questa mattina nel Teatro di Via
Bara all'Olivella, alla presenza dell'assessore alla Cultura del
Comune di Palermo, Giampiero Cannella: «Quand'ero bambino - dice
Cannella - i miei genitori mi portavano qui a vedere gli
spettacoli dell'Opera dei Pupi, da adulto ho portato i miei
figli e oggi mi piacerebbe far arrivare il teatro di Mimmo
Cuticchio anche in altre zone della città. Penso, ad esempio, a
un progetto da realizzare al Museo Pitrè».
Tra produzioni e ospitalità, la rassegna esplora tradizioni di
latitudini diverse ma, di certo, non meno radicate rispetto a
quella siciliana. Spettacoli, narrazioni, laboratori per adulti
e per bambini ispirati alle storie dell'Innamorato e del
Furioso; e, ancora, documentari e visite guidate al laboratorio
dove nascono i pupi, alla sala dove sono esposti, a quella dei
piani a cilindro e alla sala dedicata a Pina Patti, madre di
Mimmo e autrice di cartelloni, fondali e quadri bellissimi.
Tutte "tappe" del viaggio che parte e approda nel teatro di Via
Bara all'Olivella e che caratterizza l'attività
dell'Associazione Figli d'Arte Cuticchio.«Ogni spettacolo in
programma dal vivo o in videoproiezione - dice Mimmo Cuticchio
-, sia che si tratti di produzioni di anni fa o recenti,
racconterà una storia esemplare e straordinaria. Lo sfondo del
nostro lavoro è sempre l'immaginario fiabesco e letterario».
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