Il Teatro Massimo di Palermo va in
trasferta e porta la musica a Danisinni, quartiere dimenticato
dallo Stato e dalle Istituzioni, ma non dal teatro che per la
terza volta compie l'audace esperimento di coinvolgere gli
abitanti del quartiere nella produzione quest'anno di una
"Traviata short", venerdì 7 luglio alle 21,15, durata appena 50
minuti. Protagonista il coro composto dai cittadini di
Danisinni, Sperone e Zen.
E' un'operazione difficile, ma la collaborazione dei
quartieri è entusiasta, con la guida di Fra Mauro che in quella
campagna incolta ha realizzato l'impossibile: orto, alberi da
frutta, cavalli, muli, pecorelle, capre per una sufficienza
alimentare impressionante. Il valore dello spettacolo è
altamente sociale. Manlio Messina da molti mesi lavora con il
coro amatoriale, "60 persone dagli 8 ai 75 anni - racconta il
maestro - insegno loro a cantare senza farsi male, e con il duro
lavoro si sono messi a servizio della comunità e sono diventati
un esempio. Poi se vogliono continuare a collaborare con il
Teatro dico loro che devono andare a scuola e se solo una parte
di loro va al liceo, abbiamo vinto". Il soprintendente Marco
Betta segue ogni fase della lavorazione, guarda il teatrino, un
piccolissimo teatro Massimo, realizzato da Stefano Canzoneri,
con dei cubi girevoli, e sullo sfondo un murales mozzafiato, il
Cristo di Danisinni un bambino con i piedi legati, la corona in
testa e un agnello tra le braccia. "Una delle destinazioni
possibili dell'arte - commenta - è forse quella di liberare
dalle condanne. Il Cristo bambino di Danisinni è un simbolo
drammatico tanto quanto reale. Il nostro compito è quello di
combattere per liberarci dalla violenza e dall'indifferenza". La
regia è affidata a Marco Canzoneri che ha scelto di avere un
solo soprano: Federica Maggi, Violetta che interagisce con il
coro dei tre quartieri, supportato dalla Cantoria del Massimo
diretta da Salvatore Punturo e Giuseppe Ricotta. "Abbiamo
riscritto la drammaturgia di Traviata - spiega il regista - lo
sfondo non è più Parigi, ma Danisinni. Violetta è morta, ricorre
l'anniversario e gli abitanti hanno creato un'edicola votiva e
fanno festa, non sveliamo troppo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA