Il Centro Astalli di Palermo
compie 20 anni, come punto di riferimento per i migranti e i
rifugiati, in piazza quaranta martiri, alle spalle di Casa
Professa. E festeggia il 20 giugno a partire dalle 17, proprio
nella Giornata Mondiale del Rifugiato. Due le mostre: "Volti al
futuro" realizzata dal fotografo Francesco Malavolta, venti
ritratti per conoscere le vite dei protagonisti e intuirne le
storie dolorose. La seconda mostra ha per titolo "Casa nel
cuore", curata da Sacha e Matthias, due volontari ESC. Alle
21,30 verrà proiettato un docufilm "Quando non puoi tornare
indietro", girato da Leonardo Cin ieri Lombroso per raccontare
una storia a lieto fine. Obaida, uno studente siriano che è
riuscito a fuggire dalla guerra e poi a Roma ha vinto una borsa
di studio che gli ha permesso di laurearsi in Ingegneria.
Nella storia di Obaida c'è dentro la terribile avventura di
tutti quelli che scappano dalla guerra. "Ma - racconta il
presidente dell'Astalli, l'ing. Alfonso Cinquemani - anche di
quelli che scappano dalla fame e dalla sete. Anche loro
rischiano la morte e le malattie nei loro paesi d'origine. Ma
non hanno lo status di rifugiati e sono quindi ancora più
fragili".
Il Centro Astalli nacque come centro di ascolto, "Ben presto
ci siamo dotati - ricorda il presidente - di un avvocato, un
medico e poi negli anni a seguire abbiamo provveduto alla prima
colazione, al guardaroba, ed è rimasta la scuola di italiano che
era iniziata all'Istituto Gonzaga. Già da tempo passano dagli
Astalli circa 1000 persone all'anno. I rifugiati, a cui la
Commissione ha riconosciuto lo status, sono privilegiati
rispetto a chi invece non diritti di nessun tipo, ma anche loro
cercano un lavoro e una casa. Noi diamo una mano anche per
questo.".
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