"Non c'è l'intenzione di fare
sconti a nessuno. Stiamo affinando alcuni meccanismi nella lotta
alla mafia per seguire i flussi di denaro e incoraggiare e
supportare le attività degli inquirenti. Il governo può
agevolare e fare tutto il possibile perché gli inquirenti
possano andare avanti". Così il ministro dell'Interno, Matteo
Piantedosi, a Palermo.
"Dal nostro angolo di osservazione la mafia è sicuramente
cambiata. - ha aggiunto - E' meno violenta, questo appare agli
occhi di tutti. Stamattina c'è stata una grande operazione
antimafia con poco più di 100 arresti e sono tutti legati alle
dinamiche del volto della nuova mafia, apparentemente meno
visibile ma che permane nei gangli vitali della nostra società.
La mafia va combattuta in quanto tale e bisogna farlo anche
attraverso un impegno civile diffuso. Ci incoraggia la visione
di Falcone quando diceva che la mafia è un fenomeno umano".
Eppure ha affermato: "La vicenda di Matteo Messina Denaro indica
che esiste una zona grigia, una melassa, a cui ci dobbiamo
ribellare. E l'impegno di tutti noi e della società deve servire
affinché la borghesia mafiosa si vada sempre più
assottigliando". Il ministro, ha deposto una corona di alloro
davantri alla stele di Capaci per rendere omaggio a Giovanni
Falcone, Francesca Morvillo e agli agenti di polizia vittime
della strage mafiosa del 23 maggio del '92. Ha poi partecipato
nella caserma della polizia di Stato Lungaro a Palermo, alla
presentazione del libro "Non ci avete fatto niente" di Tina
Montinaro, vedova dell'agente Antonio Montinaro
Riproduzione riservata © Copyright ANSA