Le figure femminili, le dame e le
eroine protagoniste delle antiche storie cavalleresche occupano
una parte importante nei "cunti" e nella tradizione dei pupi
siciliani. A loro è dedicata la sezione centrale di una mostra
di pezzi della collezione della famiglia Napoli, pupari
catanesi, che dal 29 aprile al 22 ottobre sarà ospitata a
palazzo de Leva di Modica. L'esposizione è patrocinata dal
Comune, dal Museo internazionale delle marionette Antonio
Pasqualino di Palermo (che pubblica anche il catalogo) e dal
Centro studi sulla Contea di Modica.
Il percorso didattico-documentario ripropone il grande
patrimonio storico e antropologico rappresentato da pupi,
cartelli, fondali e scenografie teatrali. Un focus è dedicato
non solo alle dame ma anche alle donne che partecipano come
costumiste e "cuntiste" alla messa in scena degli spettacoli.
Spicca tra le altre Italia Chiesa Napoli, un'interprete che ha
dato voce ai personaggi femminili delle storie di repertorio.
A differenza della tradizione palermitana, l'opera dei pupi
catanese non ha mai fatto ricorso a falsetti maschili per dare
voce alle maschere e alle marionette femminili.
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