"Il carcere di Trapani "Pietro Cerulli" era un luogo 'benedetto' dai detenuti.
I reclusi lo indicano come luogo dove si tengono atteggiamenti tolleranti di alcuni agenti della polizia penitenziaria che davano la propria compiacente collaborazione".
Lo ha affermato il procuratore capo
di Trapani Gabriele Paci nel corso della conferenza stampa in
cui sono stati illustrati i dettagli dell'operazione Alcatraz
che ha portato all'esecuzione di 24 misure cautelari. E' stato
accertato che alcuni tratti del muro di cinta della casa
circondariale non erano videosorvegliati e questo consentiva di
introdurre anche palloni contenenti microtelefoni e droga.
Tra gli indagati due detenuti condannati con sentenza
definitiva per omicidio, uno appartenente alla Sacra Corona
unita e uno alla camorra. I due erano in contatto con un agente
penitenziario oggi detenuto e reggevano il "traffico" di droga e
telefonini con il carcere.
I fatti si riferiscono a un periodo compreso fra il 2018 e il
2022. Due persone detenute in un'altra casa circondariale, in
una intercettazione, fanno riferimento al "Cerulli" e commentano
che a Trapani è molto facile portare droga e cellulari.
"Un'indagine molto complessa , approfondita di una situazione
grave e di un malcostume diffuso e conosciuto" ha detto il
procuratore Paci.
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