Da tradizione identitaria locale a
patrimonio immateriale internazionale. È il progetto di
crescita della Rete europea per le celebrazioni della Settimana
Santa e della Pasqua che, per iniziativa della Fondazione
Federico II, tiene a Palermo il suo secondo congresso: si è
aperto a Palazzo Reale e si concluderà domani.
La Rete è stata fondata a Braga nel 2019 con l'adesione di
cinque Paesi europei: Italia, Spagna, Portogallo, Slovenia e
Malta. La Fondazione Federico II è socio fondatore anche in
rappresentanza di Caltanissetta che aspira a diventare sede di
un museo dei riti pasquali. Proprio a Caltanissetta si svolgono
tanti eventi di particolare suggestione come la processione
della "Real Maestranza" e quella della Resurrezione.
Il Congresso ("La Settimana Santa: dal locale
all'universale") ha richiamato a Palermo specialisti di diverse
nazionalità. In questo modo, ha sottolineato la direttrice della
Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso, "vengono stimolati
scambi e collaborazione scientifica su un patrimonio culturale
comune che richiama, anno dopo anno, un enorme numero di fedeli
e turisti".
Questo percorso è tracciato da progetti nei quali sono
coinvolte le comunità locali e di cui ha parlato Leandro
Ventura, direttore dell'Istituto centrale per i Beni culturali
del ministero della cultura. Dalla Spagna, dove i riti della
"Semana Santa" sono molto partecipati e non solo in Andalusia,
vengono stimoli e proposte di cui ha parlato Sergio Ortega Muñoz
del ministero della Cultura spagnolo.
La sfida della crescita, ha avvertito l'etnologo Ignazio
Buttitta, deve però evitare che feste e riti possano subire una
compressione ella loro dimensione spirituale e religiosa sotto
la spinta delle esigenze del mercato turistico.
E in effetti, ha detto Gaetano Galvagno presidente dell'Ars,
si lavora per "azioni e iniziative volte a diffondere e a
promuovere l'immane importanza di questa eredità, dentro e fuori
i confini dei Paesi europei coinvolti, in maniera sinergica".
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