Lo spettacolo "Una verde vena di follia" (prodotto dal Teatro Biondo di Palermo) liberamente ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portulano Pirandello e tratto dal libro La vena verde (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) di Alessio Arena ha l'adattamento e la regia di Emanuela Giordano con Mascia Musy, Chiara Muscato e con le musiche originali di Tommaso Di Giulio e Leonardo Caccarelli.
In scena dal 26 ottobre al 6 novembre al Teatro Biondo di Palermo diretto da Pamela Villoresi in Via Roma 258 a Palermo Una verde vena di follia è un canto d'amore e di alterità ispirato alle lettere che la moglie di Luigi Pirandello, Maria Antonietta Portulano, scrisse al figlio Stefano.
Ci troviamo
nell'Italia del secolo scorso, dove le donne "eccentriche" o di
"eccessivo ed anarchico temperamento" venivano rinchiuse in
"Case di custodia e cura". La protagonista provoca, tiranneggia
e cerca conforto nell'unico essere umano che ha la sventura di
starle accanto: un'infermiera/custode che farebbe volentieri a
meno di ascoltare le confessioni e gli sfoghi della donna, di
contenere i suoi improvvisi sbalzi di umore e i tentativi di
fuga. Nonostante la forzosa convivenza, gli scherzi atroci, gli
spaventi continui, le vessazioni reciproche, le due donne
instaurarono una relazione di mutua comprensione, quasi una
sovrapposizione delle proprie esistenze ai margini, con accenti
di improvvisa ironia, per ritagliarsi quel lembo di felicità che
spetta a tutti gli esseri umani. L'odiato e amatissimo marito,
egli stesso vittima e carnefice della donna, è continuamente
evocato, raccontato, svelato, sognato.
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