Trentuno anni fa un commando
mafioso ha ucciso a Palermo in via Alfieri Libero Grassi,
imprenditore che si era rifiutato di pagare il pizzo a cosa
nostra. Questa mattina alle 7. 30, l'ora dell'omicidio, ne è
stato ricordato il sacrificio. I figli Alice e Davide hanno
dipinto di rosso il marciapiede sul luogo del delitto. Anche
quest'anno in via Alfieri, dove i killer di Cosa nostra
entrarono in azione, è stato affisso il manifesto scritto a mano
- perché la famiglia non ha mai voluto una targa -, con cui si
ricorda il coraggioso imprenditore.
"Il 29 agosto 1991 è stato assassinato Libero Grassi,
imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall'omertà
dell'associazione degli industriali, dall'indifferenza dei
partiti, dall'assenza dello Stato", c'è scritto. Alla cerimonia
erano presenti anche il sindaco Roberto Lagalla, il prefetto di
Palermo Giuseppe Forlani, gli assessori regionali Toto Cordaro e
Gaetano Armao e i vertici di guardia di finanza carabinieri e
della polizia, Tano Grasso, presidente onorario del Fai, la
Federazione antiracket italiana.
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