"I suoi locali sono stati punto di
ritrovo, non solo per trascorrere una piacevole serata, ma per
incontrarsi. Rimarrà per sempre icona della ristorazione di alto
livello, con il tuo tratto signorile ed elegante sarà ricordato
come uno dei ristoratori che ha portato in alto il buon gusto
della ristorazione Made in Italy". Con queste parole Patrizia di
Dio, presidente di Confcommercio Palermo, rende omaggio a
Ippolito Ferreri morto oggi a 84 anni. Lui ha ha legato il suo
nome e la sua fama a luoghi storici come il bar Roney di via
Libertà e lo Chamade a Mondello. "Se ne va un gran signore del
mondo della ristorazione palermitana. E non solo", aggiunge
Fabrizio Carrera, direttore del giornale on line Cronache di
gusto.
"Non erano solo i piatti speciali, fantasiosi, al top e di alta
qualità, creati da Ippolito a catalizzare la clientela, o la
cantina di importante selezione di vini, ma quel mix di
atmosfera elegante, di cura del dettaglio, di alto design, di
gusto ineguagliabile, di accoglienza speciale e bon ton
direttamente da Ippolito che sapeva ricevere ogni singolo
cliente da perfetto "padrone di casa", signorile, raffinato, un
puro esteta. Curava personalmente e con attenzione ogni cliente
e ogni piatto", continua Di Dio. Lo ricorda anche Pippo
Anastasio, uno dei protagonisti della storia della ristorazione
a Palermo: "Nell'apprendere della tua scomparsa ho provato un
senso di vuoto - osserva il titolare di quello che fu "Il
Ristorantino" - Abbiamo perso un uomo generoso, onesto elegante
. La città deve molto a te. La tua eleganza e stile hanno
confortato questa città anche nei momenti più bui e drammatici .
Hai saputo accogliere ed essere ospite come nessun altro.Ho
sempre avuto grande stima e rispetto al tuo coraggio e alla tua
straordinaria voglia di vita".
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