"Quali sono gli strumenti
giuridici e le prospettive tecnologiche nel campo
vitivinicolo?". Se lo chiede l'Università di Palermo che ha
organizzato un convegno su "Comunicazione di sostenibilità e
blockchain" in corso oggi alla Sala gialla dell'assemblea
regionale siciliana. "Per raggiungere i parametri di
sostenibilità ambientale - ha precisato la prof. Giuseppina
Pisciotta Tosini, ordinaria di diritto agrario - si deve passare
dall'adesione volontaria dei singoli soggetti, ad una forma di
coazione negoziale da realizzarsi attraverso procedure
concordate all'interno dei contratti di filiera". Da una
sostenibilità volontaria, insomma, occorre passare ad una forma
di tutela obbligatoria introducendo una disciplina legale negli
squilibri, in una visione di economia sostenibile collettiva. In
questa prospettiva diventa indispensabile, almeno nel settore
vitivinicolo preso in esame dal convegno, mettere a punto un
contratto giuridico-tecnologico, gestito informaticamente, in
cui le parti si obbligano reciprocamente a rispettare i
disciplinari cui aderiscono i soci. L'adesione a questo
"tecno-contratto" andrebbe comunicato ai consumatori che sempre
più mostrano di essere sensibili ai temi della sostenibilità,
sebbene il tema complessivo della comunicazione sia poco
efficace e carente di una effettiva strategia, come ha
evidenziato il prof. Ettore Capri nel corso del suo Intervento.
Il tema - promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza
dell'Università di Palermo in collaborazione con il Dipartimento
di Agraria - è stato affrontato nei diversi aspetti attraverso
il contributo di numerosi esperti dei diversi ambiti di studio
provenienti dall'Università Sant'Anna di Pisa, dall'Università
Cattolica e dall'Università di Bari. Tra i presenti la prof.ssa
Mariagrazia Alabrese, dell'Università sant'Anna di Pisa che ha
tracciato i profili della tutela dei vini a livello
internazionale. Mentre di comunicazione in tema di sostenibilità
dei vini verso un cambio di paradigma ha parlato il prof. Ettore
Capri, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore che ha
evidenziato come l'Università di Palermo abbia manifestato una
grande sensibilità ponendosi ancora una volta all'avanguardia
nell'affrontare temi che rappresentano il futuro del settore.
Nel cuore del disciplinare di sostenibilità del settore
vitivinicolo in Sicilia è entrato il Prof. Nicola Francesca,
dell'Università di Palermo mentre gli aspetti relativi
all'etichettatura di sostenibilità nel settore vitivinicolo sono
stati trattati dalla dottoressa Beatrice La Porta, ricercatrice
dell'Università degli studi di Palermo che ha evidenziato come
l'etichetta "intelligente" sia lo strumento a disposizione del
consumatore per essere informato adeguatamente e fare una scelta
ragionata in direzione di una selezione del prodotto compatibile
con la sostenibilità. Un processo concordato e corale in cui
grande rilievo hanno le associazioni dei produttori che devono
operare nella direzione di una filiera vitivinicola sostenibile,
come ha evidenziato la prof.ssa Laura Costantino.
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