La maggior parte dei rider delle
consegne a domicilio a Palermo si muove con scooter e
ciclomotori. E il caro benzina, che nelle ultime settimane è
arrivato a sfiorare i 2,30 euro al litro, con un aumento del
20-30 per cento li sta mettendo a dura prova, dal momento che
tariffe del servizio e retribuzione sono rimaste invariate. A
chiedere di prestare "attenzione al comparto, e a rilanciare le
preoccupazioni dei lavoratori", è Nidil Cgil Palermo, che ha
inviato oggi una lettera a tutte le piattaforme che operano in
città, a partire dal cartello di sigle di Assodelivery.
"Oggi a Palermo un rider in media spende 15 euro di benzina al
giorno, rispetto ai 10 euro che si pagavano prima. E il rider
che riesce a lavorare fino a 8 ore al giorno, e a fatturare
circa 80 euro, vedrà i suoi ricavi scendere a 65 euro. Dividendo
l'incasso per le 18 consegne giornaliere in media effettuate, il
guadagno lordo sarà di circa 3 euro e 50 a consegna. Da questi
bisogna poi scomputare il 30 per cento tra contribuzione Inps e
Irpef a carico del lavoratore. In pratica, il guadagno netto si
aggira intorno ai 2 euro. I margini di guadagno dei rider si
stanno rapidamente assottigliando", afferma il sindacato.
. "Chiediamo, quindi, a tutte le piattaforme che utilizzano il
rapporto di lavoro autonomo, e sostanzialmente una tariffa a
cottimo, di aumentare almeno l'indennità chilometrica per ogni
consegna. E comunque di aumentare la paga base per evitare che
il prezzo alle stelle del carburante ricada solamente sui
rider", affermano il segretario generale Nidil Cgil Palermo
Andrea Gattuso e Fabio Pace, di Nidil.
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