"Giselle", il balletto classico per eccellenza, debutta giovedì prossimo alle 21,15 al Teatro di Verdura di Palermo per la stagione estiva del Teatro Massimo, con due star della danza: Nicoletta Manni e Timofej Andrijaschenko, primi ballerini della Scala di Milano.
L'azione si svolge tra i boschi della Slesia, in un ambiente
del tutto romantico, dove le Villi condannano, nottetempo, a
danzare fino allo sfinimento gli uomini o gli sposi che hanno
deluso e abbandonato le ingenue ragazze.
Giselle muore di
crepacuore, quando scopre che il suo amato Albrecht non è il bel
contadino che l'aveva sedotta, ma un duca destinato ad altro
matrimonio.
"Giselle" è la summa della tradizione romantica, fin dal suo
atto di nascita a Parigi, nel 1841, il successo fu così
travolgente che nacquero un fiore Giselle e una seta Giselle. La
storia fu scritta da Theophile Gautier, ispirato da un romanzo
di Heinrich Heine, "De l'Allemagne", un concentrato di spirito
tedesco, tra boschi e fate, amori fatali e morti premature. In
tre settimane terminò la stesura della storia e in una settimana
Adolphe Adam compose le musiche. La coreografia che viene
ripresa da Raffaella Renzi è quella celebre di Patrice Bart,
primo ballerino e direttore del corpo di ballo dell'Opéra di
Parigi, per alcuni anni assistente di Rudolf Nureyev, quasi una
legenda.
Bart scrive che esiste "Un codice Giselle, che viene
tramandato di generazione in generazione, da ballerina a
ballerina", un patrimonio di passi e sensibilità che pretende la
massima capacità tecnica. Il corpo di ballo del Teatro Massimo è
stato preparato da Davide Bombana, che da molto tempo attendeva
il momento di mettere in scena un balletto così tanto importante
e formativo, e dedicato a Carla Fracci, che di "Giselle" fu
grandissima interprete. Sul podio il maestro Omer Meir Wellber,
che dirigendo l'orchestra intende testimoniare la assoluta
solidarietà tra tutte le compomenti del teatro. Si replica
venerdì sera alle 21.
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