Si è aperta con uno scontro
in aula, sulle dichiarazioni rese in tv dal mafioso Maurizio
Avola, l'udienza sul depistaggio delle indagini sulla strage di
via D'Amelio in corso a Caltanissetta. L'avvocato Giuseppe
Seminara, che difende uno dei poliziotti imputati, ha parlato di
"mancanza di rispetto", invitando la procura a depositare sia le
dichiarazioni di Avola sia le eventuali attività di riscontro.
"Parole come mancato rispetto del tribunale le rimando al
mittente - ha detto il procuratore aggiunto Gabriele Paci - è la
prima volta che mi capita qualcosa del genere in tanti anni di
lavoro. Queste sono offese nei confronti della Procura".
Posizione che è stata condivisa dal presidente del collegio
Francesco D'Arrigo. "Il tribunale non intende entrare nel merito
di questa vicenda - ha detto il presidente - perché valuta solo
elementi che riguardano il processo. Se il procuratore avesse
avuto elementi da portare in quest'aula lo avrebbe fatto".
Avola, mercoledì scorso, nel corso di una trasmissione de La
7 aveva raccontato di aver partecipato alla strage. La Procura
di Caltanissetta, ieri, con una nota ha smentito le rivelazioni
del mafioso che, nei mesi scorsi, è stato interrogato dai pm. I
magistrati hanno cercato riscontri alle dichiarazioni e al
termine degli accertamenti hanno concluso per la loro
inattendibilità. Al processo sono imputati tre poliziotti
accusati di aver costruito a tavolino tre pentiti costringendoli
a dare una falsa ricostruzione dell'attentato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA