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Chinnici: Gen. Nistri,modello da seguire

Chinnici: Gen. Nistri,modello da seguire

Commemorato anniversaro strage via Pipitone Federico a Palermo

PALERMO, 29 luglio 2018, 11:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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     "Il consigliere Rocco Chinnici e tutte le altre vittime della criminalità di tipo mafioso, di tipo terroristico e di tipo comune sono degli esempi per tutti.

Non devono rappresentare il ricordo di qualcosa che sta lì ma un modello per perseguire la ricerca della verità, come senso del dovere e soprattutto nel sentimento del dovere''. Lo ha detto il generale comandante dell'Arma dei carabinieri Giovanni Nistri a margine della commemorazione per ricordare l'eccidio di via Pipitone Federico a Palermo dove 35 anni fa persero la vita il giudice Rocco Chinnici, i carabinieri di scorsa maresciallo Mario Trapassi e l'appuntato Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. ''Senza questa continua ricerca - ha aggiunto - non avrebbe senso aver speso una vita indossando un uniforme o una toga. La commemorazione di oggi delle vittime per la legalità è un momento di ricordo che rappresenta il passaggio del testimone, come avviene nelle staffette da corsa, quando viene passato di mano in mano da chi ha fatto il proprio dovere a chi continuerà a farlo".

   Alla cerimonia hanno preso parte anche i figli del magistrato ucciso, Caterina e Giovanni Chinnici, il vicepresidente della Regione Gaetano Armao, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il prefetto di Palermo Antonella De Miro, il comandante provinciale della guardia di Finanza Giancarlo Trotta, il questore di Palermo Renato Cortese, il comandante provincia del carabinieri Antonio Di Stasio.

   Alla cerimonia non ha preso parte uno dei sopravvissuti, Giovanni Paparcuri. "Non ho aspettato le 9,30 l'inizio della cerimonia ufficiale, ma minuto più, - ha scritto su Facebook - minuto meno il mio piccolo pensiero l'ho voluto lasciare esattamente alla stessa ora di 35 anni fa, per Rocco, Mario, Salvatore, Stefano. Un pensiero è andato anche a Cesare, Alfonso, Antonino, Ignazio, miei compagni di sventura di quel giorno, e agli altri 14 feriti. Adesso ho bisogno di uscire in bici". Alle 10 è stata celebrata una messa nella caserma Dalla Chiesa nella sede del comando regionale dei carabinieri.
   

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