"Un altro ricordo doloroso.
29 luglio 1983, via Pipitone, Palermo: la mafia uccide con un'autobomba Rocco Chinnici e, con lui, il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, il brigadiere Salvatore Bartolotta, il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi.
Chinnici fu tra i primi a capire la
dimensione e la peculiarità della mafia. Fu proprio lui, ad
esempio, a insistere per il coordinamento delle indagini su Cosa
nostra, l'unico modo per poterla combattere in modo efficace: fu
l'inizio del famoso pool antimafia di Falcone e Borsellino". Lo
afferma in una nota il presidente del Senato Pietro Grasso.
"'Papà Rocco' mi ha insegnato molto: io - come altri giovani
magistrati che lui amabilmente chiamava 'i plasmoniani' - ho
imparato tantissimo da questo incorruttibile uomo, profondamente
innamorato del suo lavoro e sinceramente impegnato nella lotta
alla criminalità organizzata", conclude Grasso.
Stamane sul luogo della strage, si è svolta una
commemorazione e altre iniziative sono previste in giornata.
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