Continua a contrarsi in Sardegna
la domanda di opere pubbliche, mentre l'avvio di procedure per
realizzare progetti finanziati con risorse UE, nonché interventi
finalizzati a potenziare la produzione di energia da fonti
rinnovabili, definiscono un livello di spesa fuori dalla norma.
In base all'ultima rilevazione del Centro Studi della Cna
Sardegna nel corso dei primi nove mesi dell'anno si è
consolidata nell'isola la tendenza emersa già nel primo
trimestre. Tra gennaio e settembre 2022 il mercato dei bandi di
gara per lavori pubblici risulta quantificato in 480 gare, per
un importo a base di gara di 8,9 miliardi: un valore pari al
doppio di quanto appaltato in tutto il periodo 2016-2021. Si
tratta di un livello di spesa eccezionale, risultato di una fase
in cui si sono coniugate le risorse derivanti dal NGEU fund,
attraverso il Pnrr, e la strategia di transizione energetica.
Nei primi nove mesi dell'anno sono stati infatti pubblicati 10
avvisi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nello
specifico da diverse capitanerie di porto della Regione,
relativi alle concessioni demaniali trentennali per la
realizzazione ed esercizio di impianti eolici offshore.
L'importo complessivo di queste iniziative, pari a 7,8 miliardi,
è da considerarsi indicativo e sottostimato in quanto per tre
dei 10 progetti il relativo importo non risulta, al momento,
noto.
Le 480 gare promosse nei primi nove mesi dell'anno (468 al netto
delle gare Pnrr e per gli impianti eolici) indicano però una
domanda che continua a ridursi (-5% o -7,5%). Secondo la Cna,
quindi, si contraggono tutti i lavori più piccoli: gli appalti
sotto i 500mila euro si sono ridotti del 22% in termini numerici
e del 33% sul fronte economico rispetto ai primi nove mesi del
2021
In crescita i lavori di importo più rilevante: sopra il milione
se ne contano 169 (157 al netto delle gare eccezionali) per un
valore di 8,8 miliardi, che scende a 561 milioni (il doppio
rispetto al periodo corrispondente del 2021)
Declino generalizzato, invece, per il numero delle gare
promosse dagli enti locali, a fronte di una crescita degli
importi in gara: gli enti territoriali, che con 387 gare
detengono l'81% della domanda (84% nel 2021), riducono la
domanda quasi del 9%, mentre la relativa spesa risulta in
aumento quasi del 74%
"Il Pnrr è a rischio se con celerità non si adeguano le risorse
per compensare opere definite con prezziari ben più bassi di
quelli attuali - commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia,
rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e
presidente di CNA Costruzioni -.urgente rilanciare il mercato
privato con l'approvazione di una legge che sostenga il riuso e
la riqualificazione del costruito
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