Un surreale e graffiante road
movie metropolitano sul tema della bulimia. Sarà proiettato a
Cagliari il 13 maggio alle 21 al CineTeatro Alkestis, 'Mangia!'.
"Racconta l'odissea joyciana di una ragazza persa nella città",
spiega all'ANSA Anna Piscopo, attrice autrice e regista
pugliese, di origini sarde, al suo esordio dietro la macchina da
presa.
"Maria, la protagonista, soffre di bulimia, non vuole
lavorare, non sa che fare della sua vita e vive il disagio
estremo della solitudine emotiva. A suo modo rivoluzionario,
nell'incarnare la marginalità assoluta, il personaggio è una mia
dedica a tutte le persone outsider, come me, che ho incontrato
nel corso della mia vita", aggiunge la regista che sarà presente
alla proiezione.
Prodotto da Galliano Juso per Bella Film, 'Mangia!' resterà
in sala fino al 18 maggio. Nel cast, accanto ad Anna Piscopo,
Roberta Amirante, Martina Torrisi, Chiara Barbagallo, Maurizio
Nicolosi, Marta Limoni, Gaetano Baglio. Nel film affiora
l'argomento delicato e complesso dei disturbi alimentari come
segnali di disagio e atti estremi di ribellione contro i diktat
estetici della moderna civiltà dell'immagine. Anna Piscopo
descrive la bulimia "non come patologia, ma come metafora della
vita contemporanea, per denunciare l'impossibilità di comunicare
e di appartenere a una comunità come conseguenza della fine
delle classi sociali e delle lotte tra classi sociali, causa
altresì dell'appiattimento dell'immaginario collettivo, della
fine del desiderio e della resa totale al consumismo".
'Mangia!' è la versione cinematografica dell'omonimo
spettacolo cult nell'underground romano: "Il film - precisa
Piscopo - è una riscrittura che prende in prestito i temi e
alcuni tratti della protagonista del monologo che ho portato
lungamente in scena, poco più che ventenne, nella mia prima
esposizione pubblica come attrice e autrice, per costruire un
progetto cinematografico anti borghese e corale". Il paesaggio
urbano gioca un ruolo importante nel racconto: "Sono nata a
Bari, ma vivo a Roma da anni, questo primo film l'ho girato a
Catania. Sono un animale urbano - confessa la regista - non
saprei immaginarmi fuori dalla città. Scrivo storie urbane,
sporche, sgangherate, perché le città contemporanee sono questo,
ma il mio sguardo si rivolge sempre ai margini, alle periferie
umane e geopolitiche, la vera storia è sempre fatta dagli
ultimi, la realtà sta lì".
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