Il Movimento Cinque Stelle, Avs e Sinistra Futura prendono le distanze dalle iniziative sanitarie, di beneficenza, di inclusione sociale e sportive organizzate per sabato 10 e domenica 11 maggio nel quadro dell'esercitazione nazionale interforze della Difesa, Joint Stars 2025, e patrocinate dalla Regione, dal Comune di Cagliari e dall'Arnas Brotzu.
I partiti che fanno parte delle maggioranze alla guida della stessa Regione e del Comune di Cagliari condannano la scelta, accodandosi alle proteste della rete di oltre 60 associazioni e movimenti che qualche giorno fa avevano preso posizione in merito, lanciando il boicottaggio delle iniziative. "La Costituzione repubblicana è chiara - scrivono i tre partiti in una nota -: l'Italia ripudia la guerra. Questo vuol dire che ogni azione atta a giustificare e a rendere popolare e socialmente accettata la guerra è da bandire. Per questo ogni azione volta a favorirne l'accettazione culturale deve essere da noi fermamente rifiutata".
I firmatari del documento politico condannano anche "con enorme preoccupazione la Risoluzione del Parlamento europeo del 2 aprile 2025 sull'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune, che invita l'Ue e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l'importanza delle forze armate, e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza".
Le tre sigle ricordano che in Commissione Difesa della Camera dei deputati è iniziato l'iter parlamentare del ddl 1887 voluto dal centrodestra, "che mina in profondità le competenze delle regioni in materia ambientale, sottraendogli ogni controllo sui territori dove sorgono complessi militari. Una proposta che rappresenta un autentico attacco all'autonomia regionale e che potrebbe ridurre il controllo sulle aree militari, equiparando gli standard di bonifica di queste aree a quelli di siti industriali dismessi, con conseguenti preoccupazioni per le implicazioni ambientali e di benessere dei cittadini".
"In questo particolare momento storico - concludono -, in cui alcuni vorrebbero svuotare i granai per riempire gli arsenali, sentiamo il dovere di essere una voce dissonante per essere costruttori di pace e un autentico presidio della nostra Costituzione repubblica. Per queste ragioni ribadiamo la nostra distanza da questa iniziativa".
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