In Sardegna sono nella norma i
livelli di particolato atmosferico fine Pm2,5 (25 microgrammi
per metro cubo è il valore limite consentito). E continuano a
essere rispettati quelli annuali per il Pm10 (il valore
consentito giornaliero è 50 microgrammi per metro cubo come
media giornaliera, da non superare più di 35 volte in un anno).
Nei limiti le concentrazioni di biossido di azoto in tutte le
stazioni di monitoraggio. E anche per l'ozono i valori sono
normali.
È quanto emerge dall'informativa annuale del Sistema
nazionale per la protezione dell'ambiente sulla qualità
dell'aria nell'anno appena trascorso. Il rapporto è stato
elaborato dagli esperti di Snpa (Ispra e le Agenzie ambientali
di Regioni e Province autonome) sulla base dei risultati delle
stazioni di monitoraggio.
Per quanto riguarda il Pm10, i valori più alti in Sardegna,
al massimo 30 microgrammi, si rilevano nelle aree urbane di
Cagliari, Sassari e Olbia e nella zona di Portoscuso. Per il
resto non non si va oltre i 20 microgrammi. Addirittura non si
supera quota 15 nelle stazioni di Carbonia, Seulo e Santa
Giusta.
Ancora meglio il Pm 2,5: pallino giallo (tra i 10 e 15
microgrammi) soltanto nell'area urbana di Cagliari. Per il resto
non si va oltre i 10 microgrammi. Situazione idilliaca in tutta
la Sardegna per il biossido di azoto che non supera i 10
microgrammi in quasi tutta l'isola. Le due eccezioni, con valori
sino a 30, riguardano le aree urbane di Cagliari e Sassari. Si
tratta comunque di misure ben al di sotto dei limiti.
La situazione più critica, ma sempre sotto controllo, è
quella relativa all'ozono. Pallini gialli, valori sino a un
massimo di 25, a Sarroch, Assemini e Portoscuso. Ma anche a
Seulo, Macomer e Ottana. Semaforo verde, invece, per le altre
stazioni, anche per le aree urbane di Cagliari, Sassari e Olbia.
In questo caso si parla di giorni di sforamenti di valori a
lungo termine per la protezione della salute umana (Olt).
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