"Bisogna superare le paure create anche dalla narrazione mediatica e capire che siamo noi a controllare l'intelligenza artificiale". Nelle parole della professoressa Emma Lupano si racchiude l'obiettivo della Giornata di studi internazionale "Artificial Intelligence, Human Perception. Media Discourse and Public Opinion in Italy and China" organizzata dall'Università di Cagliari, che si tiene nell'aula magna del Campus Aresu nell'ambito del progetto di ricerca interdisciplinare NextGenerationEu, finanziato dall'Unione Europea.
Un appuntamento importante che vede il coinvolgimento di studiosi italiani e internazionali. "Il convegno nasce con lo scopo di parlare delle ricadute sociali, culturali, politiche dell'intelligenza artificiale - ha spiegato la professoressa Lupano che si occupata del coordinamento scientifico della giornata - del suo sviluppo, in particolare partendo dall'analisi della narrazione istituzionale e mediatica di questo fenomeno, per poi andare a vedere quale è la percezione e la ricaduta nell'opinione pubblica". Grazie agli interventi di studiosi ed esperti come Stephen Cave dell'Università di Cambrige, Fabio Ruggiano dell'Università di Messina, Paolo Orrù ed Emma Lupano dell'Ateneo di Cagliari, e poi Kanta Dihal dell'Imperial College di Londra, Colin Porlezza dell'Università della Svizzera Italiana e Zhang Zhan, dell'Università di Nottingham Ningbo, per citarne alcuni, è stato analizzato il fenomeno e le sue ricadute sulla vita di tutti i giorni.
"Il nostro intento è anche quello di cercare di andare oltre la semplice paura dell'intelligenza artificiale - ha detto ancora la professoressa Lupano -, paura che secondo noi è data anche e soprattutto dal fatto di non conoscere bene ancora questa realtà, di non capire che siamo noi a controllarla".
E poi il messaggio: "Dobbiamo conoscere l'intelligenza artificiale perché è nostra - ha precisato Lupano - è artificiale ma siamo noi che la creiamo. E' molto importante anche come le istituzioni la governano, come le big tech la governano, ci sono una serie di importantissime questioni etiche e questioni anche democratiche legate a questo fenomeno".
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