La Regione Sardegna spenderà le
sue risorse in dodicesimi ancora per un altro mese. Lo ha
certificato il voto favorevole al disegno di legge di estensione
dell'esercizio provvisorio approvato in Consiglio regionale con
31 voti a favore e l'astensione delle opposizioni.
Il dibattito in Aula è stato animato quasi soltanto dai
consiglieri di minoranza con gli interventi del relatore di
minoranza, Fausto Piga (Fdi) e del collega capogruppo Paolo
Truzzu, oltre che dal gruppo di Fi, con l'ex assessore del
Bilancio Giuseppe Fasolino. Un coro unanime per sottolineare il
ritardo con cui la giunta sta mettendo mano ai documenti
finanziari della Regione. "Il dubbio, il sospetto, la paura è
che non basterà neanche febbraio", ha sottolineato Piga in Aula
pur condividendo le parole dell'assessore del bilancio Giuseppe
Meloni che poco prima nel suo intervento aveva sottolineato che
negli ultimi 11 anni "ben otto volte si è ricorso all'esercizio
provvisorio e, anzi, solo tre volte si è approvata la
finanziaria entro il mese di dicembre".
Ma per il vice capogruppo Fdi questa volta "non ci sono
alibi, ma soltanto aggravanti: stiamo vivendo una legislatura
particolare, diversa da tutte le altre. Per la prima volta nella
storia dell'autonomia sarda, sul Presidente della Regione
Sardegna pende un giudizio di decadenza".
"Quello che mi lascia un po' perplesso - ha sottolineato
Truzzu - è che solitamente l'esercizio provvisorio si vota
perché si sta lavorando sulla finanziaria, perché c'è la
prospettiva subito dopo di discutere la finanziaria. Invece voi
avete fatto una scelta che ha portato a procrastinare il
bilancio e concentrarsi sulla sanità". Critiche anche da Alice
Aroni (Udc), che ha dichiarato di non partecipare al voto e da
Gianni Chessa (Fi), che ha stigmatizzato la scelta di afforntare
la sanità prima della manovra.
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