"Nel Giorno della Memoria tutto il mondo ricorda l'Olocausto del popolo ebraico durante il secondo conflitto mondiale. L'apertura dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, esattamente 80 anni fa, rivelò al mondo intero i soprusi, la negazione dei diritti, della libertà e della vita per il solo fatto di appartenere ad un gruppo etnico o religioso. L'odio non può giustificare mai nessuna forma di violenza. La pace va quotidianamente alimentata e i giovani devono capire il passato per diventare i guardiani di un mondo migliore". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini aprendo i lavori della presentazione del "Promemoria Auschwitz 2025", promosso e realizzato dall'Arci Sardegna e dall'associazione Deina di Torino, con la collaborazione dei circoli Arci Memoratu di Cagliari e Arci Rizes di Sassari.
Il progetto si rivolge ai giovani tra i 18 e i 25 anni.
Coinvolti oltre 90 enti locali e istituzioni dell'Isola, mentre circa 600 giovani si sono candidati a partecipare. Di questi, poco più di 200 sono stati selezionati e hanno concluso le prime tre formazioni. Mercoledì 29 partiranno per Cracovia, sino a lunedì 3 febbraio. Il programma prevede visite del quartiere e del ghetto ebraico, della fabbrica di Oskar Schindler e dei campi di concentramento e sterminio di Auschwitz e Birkenau.
Nella Sala Transatlantico del Consiglio regionale sono intervenuti Aldo Dessì, presidente Arci Sardegna; Franco Uda, vicepresidente Arci Sardegna; Andrea Contu, presidente Comitato Arci Sud Sardegna, numerosi sindaci, operatori e ragazzi. I lavori sono stati conclusi dall'assessora regionale della Pubblica istruzione Ilaria Portas.
Dal 2012 l'Arci porta avanti l'iniziativa I Viaggi della Memoria e dal 2016 Promemoria Auschwitz è entrato a far parte delle attività proposte. In questi 13 anni Arci Sardegna ha dato la possibilità di partecipare all'iniziativa a circa 1.200 giovani provenienti da tutta l'isola, e ha collaborato con più di 150 tra Comuni e enti.
L'obiettivo principale di Promemoria Auschwitz è quello di educare a una partecipazione che sia libera, critica e consapevole. E' un progetto pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità dell'oggi, a partire dal passato e dalle sue rappresentazioni, affinché possano acquisire lo spirito critico necessario a un protagonismo nel presente. Perché è nell'oggi che vorremmo che questi giovani possano trovare modi, luoghi e spazi per diventare soggetti attivi delle nostre comunità.
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