E' stato depositato per via telematica al Tribunale ordinario di Cagliari, il ricorso contro la decadenza della presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde chiesta dal Collegio di garanzia elettorale della Corte d'appello del capoluogo sardo per irregolarità nella rendicontazione delle spese nella campagna per il voto di febbraio 2024. Gli avvocati della governatrice, Benedetto e Stefano Ballero, Giuseppe Macciotta e Priamo Siotto, hanno lavorato parecchi giorni prima di mettere insieme 35 pagine di opposizione all'ordinanza-ingiunzione. Oltre all'opposizione c'è anche la richiesta di sospensiva cautelare.
Sono passati 24 giorni dalla notifica del provvedimento del Collegio di garanzia elettorale al Consiglio regionale della Sardegna e alla Procura della Repubblica di Cagliari per gli eventuali profili penali. Scrivere un ricorso su un caso senza alcun precedente - la decadenza di un presidente della Regione che provoca lo scioglimento dell'intero Consiglio regionale e il ritorno a elezioni - non deve essere stato facile. Per questo il pool della difesa della presidente Todde si è preso tutto il tempo per studiare le carte - il termine ultimo era fissato al 3 febbraio - e trovare tutti gli elementi giuridici per cercare di blindare l'opposizione alla richiesta di decadenza.
Gli avvocati si dicono certi che le contestazioni sul rendiconto delle spese elettorali della governatrice non configurino le fattispecie richieste per la decadenza e che le stesse siano quindi illegittime. Ora il giudice ordinario dovrà prendere in esame il ricorso e assumere una prima decisione, non definitiva ma appellabile fino alla Cassazione. I tempi non saranno brevi, anche se un pronunciamento sulla sospensiva non dovrebbe tardare molto.
Nel frattempo, lunedì 3 febbraio la presidente Todde riferirà sul suo caso in Aula, riunita per la seduta statutaria. Lo aveva annunciato lei stessa, sottolineando che lo avrebbe fatto una volta depositato il ricorso. Il 4 febbraio, invece, torna a riunirsi la Giunta delle elezioni del Consiglio regionale: anche questo organismo aveva deciso di aggiornare i lavori dopo la scadenza dei termini per la presentazione del ricorso.
Al doppio binario Giunta delle elezioni-Tribunale ordinario, si fa strada una terza via sul caso Todde, che non esclude le altre: la Regione potrebbe sollevare un conflitto di attribuzioni con lo Stato, su cui è competente a giudicare la Corte Costituzionale. In pratica, è la tesi di partenza, la legge dello Stato applicata dal Collegio di garanzia lederebbe le prerogative della Regione. E una giunta regionale può sollevare il conflitto di attribuzioni quando ritiene che altri organi dello Stato o altre Regioni abbiano violato le sue competenze. Potrebbe essere questo il caso.
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