"Questo nuovo regolamento vuole
rendere sempre più attiva l'azione tra pubblici esercizi e
pubblica sicurezza, ma nel merito introduce una serie di azioni
che vanno in questo momento interpretate e per certi versi fanno
riflettere sul nostro ruolo e sull'interpretazione dei pubblici
esercizi, oggi non si possono equiparare bar, ristoranti e
discoteche come se fossero la stessa tipologia di attività":
così Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud
Sardegna in merito al nuovo codice di condotta per clienti e
gestori dei pubblici esercizi.
"Le attività - spiega il presidente Frongia - sono già
responsabili all'interno dei propri locali, con organizzazioni
strutturate per garantire la massima sicurezza ai nostri
clienti. Abbiamo sistemi di sicurezza, attività di formazione e
prevenzione che rispondono alla nostra funzione: accogliere e
servire i cittadini. Noi monitoriamo i nostri spazi esterni, lo
abbiamo sempre fatto, ma non ci possono essere dati altri ruoli
e nuove responsabilità".
Tra i punti critici e controversi del decreto la Fipe indica
anche "l'installazione di costosi sistemi di videosorveglianza e
la designazione di referenti per la sicurezza". "La funzione di
ordine pubblico - conclude Frongia - è e deve rimanere una
competenza esclusiva delle forze dell'ordine. Addossare
ulteriori responsabilità agli esercenti, già schiacciati da
obblighi gravosi, è una scelta che penalizza l'intero settore".
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