Senza familiari che possano assisterli in casa e senza una pensione tale da poter pagare le rette per alloggiare in una Rsa, con una sanità territoriale che fatica a prenderli in carico una volta usciti dall'ospedale, i ricoverati ultrasettantenni in Sardegna passano in media in un letto d'ospedale fino a quattro giorni oltre il dovuto. Così, mentre gli ospedali sono sempre più in affanno per carenza di posti letto e così i Pronto soccorso, costretti a far stazionare i pazienti nelle astanterie in attesa si liberi un posto in reparto, in tutta Italia ogni anno 2,1 milioni di giornate di degenza devono servire a supplire le carenze di un sistema di assistenza sociale che scarica sulla sanità le sue carenze. E' quanto emerge da un'indagine di Fadoi, la società scientifica di medicina interna, condotta su 98 strutture ospedaliere sparse lungo tutta Italia.
A livello nazionale, considerando che con la pandemia i ricoveri sono scesi da 6 a 5 milioni l'anno e che almeno la metà di questi sono di over 70, considerando poi che ben più del 60% di questi prolunga mediamente di una settimana il ricovero oltre le necessità sanitarie, in tutto sarebbero 2,1 milioni le giornate di degenza in eccesso. Calandoci nella realtà sarda nei reparti di medicina - ma il discorso non cambia di molto negli altri - gli over 70 sono oltre la metà nel 50% delle strutture. Quelli che vengono ricoverati sono pazienti complessi, che richiedono comunque tra i 5 e i 7 giorni di degenza per essere adeguatamente trattati, tanto da necessitare di una media intensità di cura. Numeri che dovrebbero far riflettere circa la classificazione delle Medicine interne come reparti a bassa intensità di cura.
Il problema - secondo il report - è che quando lo stesso medico dà disposizione affinché il paziente venga dimesso, quella data quasi mai corrisponde con quella effettiva delle dimissioni. Queste infatti si protraggono per in media dai 2 ai 4 giorni più del dovuto. Si stima che in Sardegna le giornate di ricovero inappropriate siano circa 16 mila per una spesa di 11 mln.
Gli anziani sardi restano ricoverati perché non hanno nessun familiare o badante in grado di assisterli in casa ma pure perché non ci sono strutture sanitarie intermedie nel territorio. Difficoltà anche nell'attivare l'Adi. "Il problema - commenta il presidente di Fadoi Sardegna, Carlo Usai - è dettato dal fatto che c'è una mancata integrazione ospedale-territorio con scarso numero di posti letto in Rsa, scarso numero di posti letto di degenza a bassa intensità, insufficiente numero di personale in previsione della futura realizzazione del DM 77".
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