Sono 110 i profughi afghani che nei prossimi giorni troveranno accoglienza e rifugio nei vari centri della Sardegna. Si tratta di nuclei familiari, alcuni dei quali anche con minorenni. "Cinquantatrè saranno ospitati a Cagliari, 32 a Sassari, 14 a Nuoro e 11 a Oristano", precisa all'ANSA il prefetto di Cagliari, Gianfranco Tomao, dopo la riunione del Tavolo di coordinamento regionale dei flussi migratori non programmati, da lui coonvocata.
Una sorta di conferenza dei servizi a cui hanno preso parte tutte le istituizioni coinvoltre, dalle quattro Prefetture sarde ai sindaci dei capoluoghi, dagli assessori regionali ai responsabili di Croce rossa, Caritas e Diocesi, dall'Anci all'Ats sino ai procuratori dei Tribunali per i minorenni di Cagliari e Sassari, il presidente della Commissione territoriale per la protezione internazionale, i rappresentanti dell'Unhcr e quelli del Servizio centrale di accoglienza migranti.
"È stato un primo incontro a cui ne seguiranno degli altri - annuncia il prefetto Tomao - abbiamo ricevuto la disponibilità da parte di tutti per accogliere i profughi e, congiuntamente, è stata avviata una ricognizione sul territorio per verificare e individuare i posti disponibili". Una trentina saranno ospitati dall'Arcidiocesi di Sassari, tramite la Caritas diocesana e la Fondazione Accademia Casa di popoli. Ne ha dato notizia nei giorni scorsi l'arcivescovo metropolita, monsignor Gian Franco Saba. Tutti alloggeranno nella struttura residenziale di una comunità religiosa. Finora non è arrivato nessuno dei primi 110 rifugiati destinati alla Sardegna. "Sicuramente - avverte il prefetto di Cagliari - ne arriveranno presto degli altri e noi stiamo predisponendo ogni cosa per la migliore accoglienza".
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