Francesco Permunian, per la sezione Narrativa con "Sillabario dell'amor crudele" (ChiareLettere), e Patrizia Valduga con "Belluno.
Andantino e grande fuga" (Einaudi) per la Poesia, sono i vincitori del Premio Giuseppe Dessì 2019.
I nomi dei vincitori del 34/o concorso letterario sono stati
annunciati questa sera a Villacidro, sede della Fondazione che
lo promuove assieme al Comune e dove lo scrittore sardo a cui il
concorso è intitolato aveva le sue radici e ambientò "Paese
d'ombre" (Premio Strega nel 1972). Entrambi veneti, Permunian è
scrittore e poeta con all'attivo diversi libri, Valduga è una
personalità di primo piano nel panorama della poesia italiana e
traduttrice.
Durante la cerimonia, presentata dell'archeologo Umberto
Broccoli, sono stati assegnati anche il Premio speciale della
Giuria a Claudio Magris, mentre la critica letteraria Lina
Bolzoni e il pittore-scrittore Tullio Pericoli sono stati
insigniti del Premio Speciale Fondazione di Sardegna.
Ai due vincitori delle sezioni letterarie è andato un premio
di 5mila euro. A ciascuno degli altri finalisti per la Narrativa
Gianrico Carofiglio con "La versione di Fenoglio" (Einaudi) e
Matteo Terzaghi con "La Terra e il suo satellite" (Quodlibet);
Michele Mari con la raccolta "Dalla cripta" (Einaudi) e Italo
Testa con "L'indifferenza naturale" (Marcos Y Marcos) per la
Poesia sono andati 1500 euro.
Nelle motivazioni della giuria presieduta da Anna Dolfi si
legge "Tanto ironico e confidenziale, quanto ossessivo e
provocatorio, Sillabario dell'amor crudele svela uno scrittore
coraggioso, appartato, poco incline alla mode letterarie,
inconfondibile nella voce e nella fisionomia".
La raccolta di versi di Valduga, invece, è definita "il più
recente e atipico libro di una delle voci più importanti e
incisive della letteratura italiana contemporanea".
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