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Nasi all'insù con 'calici di stelle'

Nasi all'insù con 'calici di stelle'

Una 'costellazione' di eventi per la Notte di San Lorenzo

CAGLIARI, 09 agosto 2018, 16:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un sorso di vino, natura, archeologia, scienza, buon cibo e lo sguardo rivolto al cielo, nella speranza di cogliere una stella che 'avvera i desideri'. Il giorno di San Lorenzo anche in Sardegna sarà costellata di eventi dal nord al sud. Ad accompagnare lo spettacolo che offre il cielo con il suo sciame di meteore, il Museo Mut di Stintino apre le porte per l'osservazione della volta celeste dalla sua terrazza.

Brindisi e naso all'insù in molti centro dell'Isola, dove si rinnova l'appuntamento con Calici di stelle. Stand dell'enogastronomia e artigianato animeranno piazza De Gasperi e il fitto reticolo di viuzze del centro storico di Sant'Antioco. In primo piano i vini Carignano della cantina Sardus Pater accompagnati dai Cassulli alla carlofortina preparati dallo chef Achille Pinna. E poi musica con le sonorità irlandesi della band Molly's Chamber.

Si conclude con il brindisi anche "Jerzu Wine Festival - Aldo Vargiu", promosso da Pro Loco e Comune: musica, cultura, sport, folklore ed enogastronomia per celebrare il Cannonau attraverso un percorso tra le vie dell'abitato e del centro storico. A Macomer la cooperativa Esedra accoglie nel sito archeologico di Tamuli il teatro del Crogiuolo, i Tenores di Neoneli e l'associazione astronomica nuorese che guiderà il pubblico alla riscoperta del cielo, tra miti e scienza. Sabato 11 l'associazione è presente a Dorgali a Calici di Stelle al parco del Carmelo e all'hotel Su Gologone sulla Terrazza dei Sogni, punto privilegiato per ammirare la pioggia di stelle.

"Quest'anno il clou è tra la notte del 12 e del 13 - precisa Tommaso Settanni, presidente dell'associazione astronomica nuorese - per questo il 13 siamo presenti anche nel sito Lu Brandali di Santa Teresa di Gallura". Anche Nuoro si prepara allo spettacolo offerto dal cielo con un evento straordinario nel sito archeologico Tanca Manna. Una serata tra poesia, arte e astronomia che si snoda tra letture e racconti sui miti legati alle costellazioni, in attesa della visione delle "lacrime di San Lorenzo".
   

EVENTO CLOU NEL PARCO ARCHEOLOGICO DI TANCA MANNA - Il parco archeologico Tanca Manna di Nuoro diventa palcoscenico di una suggestiva iniziativa sotto le stelle: "Gli uomini gli Dei e l'Universo", tra poesia, cultura mitologica e scienza. Il 14 agosto alle 20.30 l'Associazione Astronomica Nuorese, in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del Comune di Nuoro e il sito archeologico di Tanca Manna, propone uno spettacolo evento per intrattenere il pubblico nella notte delle stelle cadenti e raccontare i segreti dell'universo.

La lettura di brani e poesie a cura di Giovanni Carroni, regista e attore teatrale nuorese si alternerà ai racconti da parte dei soci dell'associazione sui miti delle costellazioni visibili a occhio nudo con l'aiuto dei puntatori laser. Un affascinante viaggio tra la volta celeste per scoprire le antiche credenze e storie celate dietro "Scorpione", le due "Orse", o le curiosità attorno alla figura della vanitosa "Cassiopea".

Occasione unica per osservare i tre pianeti Giove, Saturno e Marte con la speranza di cogliere nella loro caduta le spettacolari "lacrime di San Lorenzo". Per la serata l'associazione metterà a disposizione i telescopi per l'osservazione del cielo. Uno di questi strumenti è attrezzato con una speciale telecamera e oculare in maniera tale da rendere fruibile la visione anche ai disabili motori in sedia a rotelle.

L'ESPERTO, SCIAME COMETA SWIFT GIA' DA FINE LUGLIO - "L'apparizione di una stella cadente, oggi, è associata a un sentimento di lieto stupore. Ci si sente quasi baciati dalla fortuna per assistere a un evento naturale non raro, ma che appare straordinario. Pochi si sottraggono alla tentazione di esprimere un desiderio, seguendo la tradizione popolare che promette l'avverarsi dei pensieri formulati nel brevissimo tempo di esistenza della traccia luminosa". Tommaso Settanni, presidente dell'associazione astronomica di Nuoro, traccia tra miti, suggestioni, storia e scienza il racconto del fenomeno dello sciame di stelle che cade dal cielo in particolare la notte di San Lorenzo.

"La tradizione cristiana ha ereditato il concetto della pioggia di stelle cadenti come pianto celeste. Secondo la leggenda, il diacono San Lorenzo fu arrostito vivo su una graticola di ferro dai romani il 10 agosto del 258 dopo Cristo - spiega l'esperto all'ANSA - da allora, ogni anno, le sue lacrime infuocate continuano a diffondersi nel cielo come scintille. Giovanni Pascoli, nella sua poesia '10 Agosto' ha consolidato questa credenza popolare, associandola all'uccisione del padre Ruggero, avvenuta la notte del 10 agosto 1867".

Il fenomeno delle stelle cadenti è dovuto al fatto che ogni anno, nella prima metà del mese di agosto, la Terra interseca nella sua orbita lo sciame di polvere lasciato da una cometa che a contatto con l'atmosfera terrestre, prende fuoco, divenendo visibile anche a occhio nudo. "Scientificamente parlando, il fenomeno non si esaurisce in un solo giorno ma dura per un paio di settimane, dalla fine di luglio fino a metà agosto inoltrato - precisa Settanni - si tratta di uno sciame meteorico che attraversa l'atmosfera terrestre dando vita al suggestivo spettacolo delle stelle cadenti che possono ammirare sempre, ma solo in questo periodo dell'anno con tale intensità.

La cometa che attraversa l'atmosfera terrestre si chiama Swift-Tuttle e possiamo vederla solo di rado: l'ultima volta è stato nel 1992 e la prossima sarà nel 2126 . Ciò che vediamo - racconta ancora Settanni - sono però i frammenti della sua coda, che entrando a contatto con la Terra si infuocano e piombano verso il basso, dando vita a scie luminose che noi chiamiamo stelle cadenti".

"Le meteore che si staccano dalla cometa Swift-Tuttle sono dette Perseidi perché provengono dalla parte del cielo in cui si trova la costellazione di Perseo, nel settore Nord-Est - sottolinea l'esperto - Vennero osservate per la prima volta in modo scientifico nel 36 d.C. dai cinesi e fu un italiano a trarre le più precise osservazioni astronomiche su di loro: Giovanni Virgilio Schiapparelli, nella seconda metà dell'Ottocento".

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