Rischia una condanna sino a dodici anni di reclusine l'uomo di Cagliari accusato di aver trasmesso l'Aids alla moglie, tenendole nascosto il fatto di aver contratto il virus dell'Hiv già dal 1997 a causa della sua tossicodipendenza. La donna, quasi dieci anni più tardi, aveva scoperto il contagio a seguito di un ricovero dovuto all'insorgenza dei primi sintomi della malattia. Il 22 giugno l'imputato - difeso dagli avvocati Riccardo Floris e Roberta Boi - dovrà presentarsi davanti ai giudici della Prima sezione penale del Tribunale del capoluogo sardo per difendersi dal l'imputazione di lesioni gravissime e minacce, queste legate alle tesissime fasi di separazione dalla moglie che aveva poi presentato una denuncia nel 2014.
A disporre il rinvio a giudizio è stato il Gup Giampaolo Casula che ha accolto le richieste della pm Nicoletta Mari. La donna si è costituita parte civile con l'avvocato Pierandrea Setzu. L'imputato si è sempre dichiarato innocente, ribadendo che la moglie sapesse già sin dagli anni Novanta della sua patologia. Quanto alla denuncia legata al contagio, secondo il cagliaritano sarebbe scaturita anni dopo a seguito del contenzioso tra i due per il possesso di una casa dopo la separazione. La parola ora passerà ai giudici.
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