Giovanni Coda fa ancora centro. "Bullied to Death" vince il premio Umanity Award al New Renaissance Film Festival di Amsterdam. Un nuovo traguardo che porta a quota dieci i riconoscimenti internazionali per questo film di denuncia su un tema forte, il bullismo a sfondo omofobo e le estreme conseguenze, ispirato ad un fatto realmente accaduto.
E' la storia del giovane J.R., quattordicenne americano che nel 2011, a seguito di una sequenza di gravi atti legati al bullismo scolastico e al cyberbullismo, si toglie la vita. In concorso con tre nomination, il lavoro di Coda si è aggiudicato l'ambito premio per il suo valore sociale nella difesa dei diritti umani contro ogni forma di discriminazione, completato da una struttura narrativa altamente innovativa. Nel cast il giovane attore americano Tendal Mann, la compianta Assunta Pittaluga, Gianni Dettori, Sergio Anrò, Gianluca Sotgiu, Rachele Montis.
"Sono molto contento. Questa nuova consacrazione internazionale pone il mio lavoro in linea con una lunga serie di importanti opere cinematografiche il cui obiettivo principale è la denuncia sociale che nasce dall'arte, dalla sua natura politica - afferma Jo Coda - l'approfondimento sulle tematiche legate alla violenza di genere, in una società ancora troppo omofoba e discriminante, getta un nuovo ponte verso il consolidamento di un dialogo che ci porti ad affrontare serenamente un dibattito costruttivo che abbia come mission principale la cultura della diversità". "Bullied to Death" si avvia a bissare il successo del precedente film del regista cagliaritano, "Il Rosa Nudo", che ha collezionato undici riconoscimenti internazionali.
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