Per difendere bene un imputato e tutelare i diritti della persona offesa gli avvocati devono conoscere al meglio le decisioni della giustizia quotidiana.
La giurisprudenza di merito, insomma. Da qui l'esigenza di costruire la prima banca dati dell'Avvocatura italiana: è l'obiettivo messo nero su bianco nel Manifesto dell'Osservatorio per la Giustizia presentato a Cagliari in occasione della conferenza-dibattito "Giustizia: entriamo nel merito".
"Raccogliere e pubblicare i più significativi precedenti giurisprudenziali, i più importanti casi di giustizia-ingiustizia, servirà anche a garantire un diffuso e competente controllo democratico sugli orientamenti interpretativi di tutte le magistrature", ha spiegato il promotore del Manifesto, l'avvocato del foro di Cagliari Patrizio Rovelli. "Quest'iniziativa incide sulla responsabilizzazione dell'avvocato ed è fondamentale per ribadire la sua essenziale funzione sociale", ha osservato l'avvocato di Salerno, Michele Capano.
"Si sente il bisogno di una grande istituzione che supplisca alle deficienze costituzionali del nostro paese, soprattutto in una fase in cui le Procure e magistrati tendono a sostituirsi ai poteri dello Stato: ecco - ha argomentato in un intervento molto duro l'avvocato e già membro del Csm, Mauro Mellini - l'Osservatorio potrebbe davvero costituire un rimedio a questo degrado". Secondo Franco Luigi Satta, avvocato ed ex magistrato sassarese, "il ruolo dell'Osservatorio è fondamentale per ridare centralità alla giustizia di merito, bisogna ripristinare il filtro evitando le migliaia di ricorsi alla Corte di Cassazione: ci sono processi che devono essere definiti nella fase dell'udienza preliminare". Del resto, ha ricordato il magistrato di Cagliari, Fiorella Pilato, "non esiste al mondo una Corte Suprema inondata di ricorsi come la nostra Cassazione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA