I 13 lavoratori della Tossilo spa, individuati come esuberi dopo la crisi che nel 2016 ha portato al fermo degli impianti, ricominciano a lavorare nei comuni di Macomer (6), Borore (2), Bolotana (2) e per Enas (3). L'ha deciso la Giunta su proposta dell'assessore della Programmazione, Raffaele Paci, in quale, d'intesa con gli assessori del Lavoro e dell'Industria, ricorda che questa soluzione è possibile grazie alla legge regionale 32 approvata nel dicembre scorso.
La normativa prevede che i dipendenti della Tossilo Spa, in attesa dell'attivazione degli strumenti finanziari del Fondo social impact investing, siano inseriti in un percorso di utilizzo da parte di enti e amministrazioni pubbliche, in continuità contrattuale con la società Tossilo Tecnoservice, attraverso l'istituto del distacco.
"Stiamo dando attuazione all'accordo fra Regione e lavoratori di Tossilo del marzo 2016 stipulato per tentare di superare la crisi della società", spiega l'assessore Paci. Il percorso prevede, dopo l'applicazione del contratto di solidarietà di tipo difensivo, l'inserimento dei 13 lavoratori in contesti che da una parte permettano di non disperdere le professionalità acquisite e dall'altra garantiscano la permanenza nel mercato del lavoro.
Le professionalità risultano adatte a essere inserite in strutture che si occupano di servizi ambientali e gestione e manutenzione di impianti, anche di carattere innovativo, per esempio l'impianto solare termodinamico a concentrazione di Enas ad Ottana, destinato a sperimentare e diffondere modelli di produzione energetica con caratteristiche innovative.
La crisi di Tossilo si inserisce in un quadro più complesso della crisi del territorio del Marghine che ha portato, nel 2010, ad attivare lo strumento del Progetto di Filiera e di Sviluppo locale dell'Area di crisi di Tossilo, attivato con l'obiettivo di contrastare gli effetti negativi della crisi. "Adesso l'Unione di Comuni del Marghine è impegnata nel percorso della Programmazione territoriale per consolidare gli interventi avviati con il riconoscimento dell'area di crisi e potenziare le politiche di sviluppo locale", precisa Paci.
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