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Sfida all'Oceano, passione batte fatiche

Sfida all'Oceano, passione batte fatiche

Incontro a Cagliari tra velisti Mura, Zambelli e De Gregorio

CAGLIARI, 29 gennaio 2017, 11:58

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Storie di Oceano Atlantico.
    Storie di poesia perché chi c'è stato in mezzo dice che il mare lì non è blu, ma cobalto. E storie terribili come quelle della barca a vela rovesciata e avvistata solo sei mesi dopo. Lo skipper? Mai più trovato. Ne hanno parlato a Cagliari, a "bordo" della sede del Circolo canottieri Ichnusa, Andrea Mura, velista che ha vinto la Route du Ruhm; Gaetano Mura, alla prima uscita pubblica dopo il tentativo di Giro del Mondo in Class 40 a bordo di Italia; Michele Zambelli, romagnolo, in Sardegna per allenamenti, sesto nel 2015 alla Mini Transat; e Pasquale De Gregorio uno dei pochi navigatori italiani ad aver completato la Vendée Globe, 15/o nell'edizione 2000-2001.
    Come si affronta l'Oceano? "Io spingo al massimo, come una regata olimpica - ha detto Andrea Mura - alla partenza, con la barca ferma in porto 10 giorni si perde il piede marino. E si dorme, in navigazione, 7-8 ore. Poi passi anche a un'ora e mezza a notte: diventi tutt'uno con la barca e con ciò che c'è attorno".
    Gaetano Mura "è importante dosare le energie, riposarsi quando è possibile, perché poi ci sono giornate nelle quali dormire è impossibile". Solitari in mezzo al mare. Ma non soli: "Anche in quest'ultima esperienza - ha aggiunto Gaetano Mura - è stato fondamentale il supporto del team da terra e il 'tifo' di chi mi seguiva: leggere i messaggi mi dava carica". Anche l'avversario può aiutare - ha ricordato Zambelli - può essere un antidoto alla solitudine e alla voglia di mollare. Soprattutto quando si tratta di inseguire altre barche davanti che sembrano imprendibili. Tanta fatica e pericoli: ma ne vale la pena? La risposta è negli sguardi, già rivolti a una possibile nuova avventura. "Se uno non sta bluffando - risponde De Gregorio - soprattutto con se stesso, non può chiedersi 'chi me l'ha fatto fare'. Il piacere di stare in mare comprende tutto". D'accordo Gaetano Mura: "Tra dolore e fatica c'è una valvola che fa dimenticare i momenti duri e ti fa ripartire. È passione".
    Andrea Mura: "È voglia di mettermi in discussione, di sfidare i francesi. Il mare divide e il mare unisce". Mura e Mura prima o poi insieme per una nuova avventura oceanica? Potrebbe anche accadere.
   

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