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Terremoto nel Pd,maggioranza non c'è più

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Terremoto nel Pd,maggioranza non c'è più

Vacilla posto segretario Soru, insoddisfatti da conduzione

CAGLIARI, 24 gennaio 2016, 12:09

Redazione ANSA

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Terremoto nel Pd sardo. La maggioranza che teneva in piedi il partito lascia la segreteria e lo stesso incarico di segretario affidato a Renato Soru vacilla pericolosamente. In un'affollata assemblea a Tramatza si consuma definitivamente lo strappo fra le aree Cabras, Fadda e Lai e lo stesso segretario, dopo due settimane di tensioni che avevano portato alle dimissioni dalla segreteria la deputata Romina Mura. Ora a ruota seguiranno quelle quelle di Giuseppe Frau, Dolores Lai e Carlo Careddu. Una ricucitura tra la maggioranza e Soru sembra tutta in salita e nella direzione di sabato 30 anziché di trasporti è più probabile che si parli di questioni interne.

"Sono venute meno le condizioni che hanno portato alla condivisione del processo politico congressuale che ha portato alla elezione del segretario - osserva il portavoce del coordinamento dell'area Popolare e Riformista del Partito Democratico Sardo, Giacomo Spissu, in un comunicato della tarda sera di ieri -. Non ci sentiamo vincolati a quel patto e agiremo dentro e fuori dal partito per rilanciare la discussione sui temi dell'agenda politico programmatica della Sardegna a partire dall'impegno nei prossimi appuntamenti elettorali".

L'ex maggioranza parla di "insoddisfazione per la conduzione del partito in questi mesi, e la crescente difficoltà a condividere i processi politici. Le richieste di collegialità e di maggiore coinvolgimento sono state liquidate come prassi del passato e l'allargamento dei processi decisionali come tentativo di condizionamento e di restaurazione di pratiche correntizie. La grande responsabilità che il partito ha nel governo della Regione e della gran parte dei comuni sardi, la necessità di dare risposte ai molteplici problemi che attanagliano l'isola nei settori economici più delicati, non consentono il mantenimento di una situazione confusa e debole".

In questo contesto c'è anche spazio per alcune considerazioni che riguardano l'azione della Giunta e del Consiglio regionale - dove potrebbe essere a rischio il posto di capogruppo ricoperto da Pietro Cocco - "dalla riforma degli enti locali, alla riorganizzazione del sistema sanitario regionale, alla ricerca delle risorse per far fronte all'enorme costo che esso produce e che deve essere affrontato anche con la ricerca di soluzioni che non siano soltanto l'incremento del carico fiscale".

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