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Ok a export maialetto sardo 'termizzato'

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Ok a export maialetto sardo 'termizzato'

Via libera del ministero della Saluto, l'annuncio all'Expo

CAGLIARI, 21 ottobre 2015, 17:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Ministero della Salute apre all'esportazione del maialetto sardo proveniente da allevamenti certificati. La notizia è arrivata stamane, nel corso della Tavola rotonda organizzata dall'assessorato regionale della Sanità all'Expo di Milano. Sollecitato dall'assessore Luigi Arru, il direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del ministero della Salute, Silvio Borrello, ha espresso apprezzamento per quanto la Regione sta facendo sul fronte dell'eradicazione della peste suina, dopo anni di inerzia. "Certo non si può risolvere il problema in un anno - ha detto - Ci sono cose che devono essere corrette dal punto di vista organizzativo".

Tuttavia, Borrello ha annunciato che ora si potranno far partire dalla Sardegna le carni suine provenienti da allevamenti certificati. I rappresentanti nazionali di Assocarni hanno accolto con favore la notizia. "Ci sono ancora tante cose da migliorare - ha sottolineato l'assessore Arru - ma siamo sulla strada giusta. È indispensabile la collaborazione di tutti, a iniziare da quella tra gli assessorati alla Sanità e all'Agricoltura, e sinergia tra associazioni di allevatori. Facciamo rete, continuiamo a lavorare tutti per lo stesso obiettivo".

Sulla stessa linea l'assessore dell'Agricoltura Elisabetta Falchi. "Con il Programma di sviluppo rurale, approvato ad agosto - ha spiegato l'esponente della Giunta - si è voluta cogliere la sfida della qualità, produrre eccellenze alimentari. Stiamo destinando ingenti risorse al programma, in particolare sulla parte che riguarda il benessere animale e la produzione integrata. Immediatamente partiremo con misure che, crediamo, possono contribuire ad avviare la Sardegna verso la risoluzione definitiva della peste suina". Per Falchi e Arru, l'apertura all'esportazione delle carni termizzate è un segnale importante e atteso dalle tante aziende sarde che hanno mantenuto altissimi standard di biosicurezza, esempi virtuosi che ora potranno aprire i mercati.
   

MANCAVA IN TAVOLA DA 4 ANNI - Il maialetto sardo "Doc" torna in tavola in tutto il territorio nazionale dopo quattro anni di blocco totale a causa della peste suina che gli ha impedito di varcare i confini della Sardegna. La Coldiretti, che ha messo in atto un vero e proprio pressing riuscendo ad ottenere una speciale deroga per consentirne il consumo nell'ambito dell'area di Expo, commenta positivamente la decisione del ministero della Salute di aprire all'esportazione fuori dall'Isola del maialetto cosiddetto termizzato, proveniente da allevamenti certificati.

"Era dall'11 novembre del 2011 che l'originale porcetto sardo non poteva varcava i confini della Sardegna, quando un decreto dell'Unione europea sospendeva le autorizzazioni all'esportazione di carni suine fresche e insaccate sarde, a causa delle recrudescenza della peste suina africana presente nell'Isola dal lontano 1978 - ricorda la Coldiretti - Sei giorni dopo, il 17 novembre, un documento emanato dal ministero della Salute chiarì che tale limitazione riguardava 'la macellazione di suini allevati in Sardegna e la lavorazione delle relative carni, nonchè la spedizione delle medesime e dei prodotti dalle stesse ottenuti, verso il restante territorio comunitario. L'11 ottobre del 2014 - ricostruzione l'organizzazione di categoria - veniva pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea, a firma del commissario per la Salute e le politiche dei consumatori Tonio Borg, la proroga fino al 31 dicembre del 2018 del divieto di spedizione di suini vivi, sperma, ovuli, embrioni, preparati e sottoprodotti a base di carni suine dall'Isola".

Oggi, proprio all'Expo, l'annuncio della ripresa delle esportazioni. "Il via libera - sottolinea ancora la Coldiretti - rappresenta un momento importante per iniziare un percorso che a breve consenta di poter dimostrare l'esistenza di tutte le condizioni sanitarie per consentire le esportazioni anche dei cosiddetti lungo stagionati per sostenere un settore determinante e creare nuovi posti di lavoro in Sardegna". Il porcetto è un classico della cucina pastorale sarda e si ottiene dalla cottura lenta di un maialino da latte, che viene steso su un letto di ramoscelli e foglie di mirto dopo la cottura.

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