Europa, privatizzazioni, carburanti alternativi e costi degli armatori. Sono alcuni dei punti chiave trattati questa mattina durante l'assemblea pubblica annuale di Fedarlinea, l'associazione di cabotaggio nazionale, questa mattina a Cagliari a bordo della motonave Janas di Tirrenia Cin. Tema dell'iniziativa, in coincidenza con il 70/o anniversario di Fedarlinea: "Il cabotaggio nazionale una risorsa per il Paese".
Per quanto riguarda il fronte Ue Fedarlinea sta puntando alla collaborazione con la Confcommercio e la Conftrasporto attraverso una stretta sinergia con il Dipartimento di Bruxelles. Per Michele Ruggieri, amministratore unico di Fedarlinea "gli armatori devono prepararsi ad affrontare le sfide attuali e future stretti dai dispositivi derivati da una normativa comunitaria sempre più stringente e l'esigenza di innovazione e sviluppo necessaria per recuperare i ritardi che il nostro Paese subisce rispetto le altre nazioni e spesso causati da un quadro normativo anacronistico. Il Piano dei Porti - ha proseguito Ruggieri - è un'altra occasione da non perdere; ritengo che non possiamo permetterci di affezionarci a modelli precostituiti, ma dobbiamo assumere quelli che possono produrre una maggiore velocità di implementazione".
Presente anche il Governo: "L'impegno - ha sottolineato Enrico Maria Pujia Dg del ministero dei trasporti per le Autorità portuali e trasporto marittimo - ha consentito di avviare la privatizzazione dell'ex Gruppo Tirrenia, nel rispetto dei principi comunitari, e soprattutto ha garantito il mantenimento dei livelli occupazionali e i collegamenti marittimi con le isole. Purtroppo non possiamo dire lo stesso di alcune realtà regionali che ancora oggi, non rispettando i tempi e gli accordi che il Governo ha assunto con la Commissione europea, stanno mettendo a rischio un delicato processo di privatizzazione e con esso l'occupazione e la continuità territoriale con le isole. E' necessario un maggior impegno in tal senso per portare a compimento l'intero processo di privatizzazione dell'ex gruppo Tirrenia".
Per l'ad di Tirrenia, Ettore Morace, "i risultati raggiunti in questi tre anni dalla nostra Società confermano che la strategia adottata, di porre massima attenzione sia alle risorse umane e tecniche sia alle relazioni istituzionali, sta producendo evidenti effetti positivi. Dobbiamo quindi consolidare ancor di più l'azienda per assicurare una continuità a beneficio del fattore lavoro, ma anche per migliorare il risultato economico in favore degli azionisti; in tal senso occorre evitare cambi repentini di strategia che potrebbero nuocere a questo percorso virtuoso".
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