(di Stefano Ambu)
Più che una cartella era un
cartellone largo circa due metri. I parlamentari del Movimento 5
Stelle, insieme agli attivisti delle associazioni che da anni in
Sardegna si battono contro Equitalia, l'hanno portata sino
all'ingresso della sede cagliaritana dell'agenzia di
riscossione. Una "notifica" simbolica. Con un importo
stratosferico, sette milioni di euro. Per giunta da pagare entro
sessanta giorni.
È stato il momento clou di "MultarEquitalia", la
manifestazione itinerante dei pentastellati partita questa
mattina da Cagliari con i big M5s in Parlamento, da Roberto Fico
ad Alessandro Di Battista. Nella cartella c'era anche la
causale: "Equitalia spa ha infranto la legge con messi non
autorizzati facendo uso di personale precario e in subappalto.
Con un danno alle casse dell'Inps per il mancato versamento di
contributi previdenziali e ritenute fiscali". La manifestazione
è cominciata poco dopo le 9 in via Asproni, la strada che ospita
la sede cagliaritana di Equitalia. Ad attendere i parlamentari
c'erano decine di iscritti e simpatizzanti. E, insieme a loro,
associazioni e movimenti in rappresentanza degli imprenditori
costretti ai salti mortali o addirittura a chiudere bottega per
colpa delle cartelle dell'agenzia.
Il deputato Roberto Fico, presidente della commissione di
vigilanza Rai ha spiegato che i cinque stelle chiedono "la
sospensione delle cartelle sin quando non si farà chiarezza
sulla questione dei messi notificatori. Partiamo dalla Sardegna
perché nell'isola ci sono da tempo tanti movimenti impegnati in
questa battaglia". Insieme a Fico una folta rappresentanza di
parlamentari: tra gli altri Alessandro Di Battista, Carlo
Sibilia, Nicola Bianchi, Manuela Serra e Manuela Corda. Sul
palco anche l'unico sindaco sardo di M5S, Mario Puddu, e
l'europarlamentare Giulia Moi. "Assurdo che molti debbano
chiudere per pagare le tasse quando lo Stato magari non ti paga
le commesse". ha denunciato Fico.
Di Di Battista ha iniziato il suo intervento parlando con un
residente affacciato al balcone. "Bravo - ha esordito - hai
spento la tv: ora vieni giù con noi. Dobbiamo odiare divano e
telecomando e scendere in piazza". Il parlamentare ha quindi
passato in rassegna tutti gli ultimi scandali sino a "Mafia
capitale". "Vedere queste due parole associate e riferite alla
mia città per me è doloroso", ha confessato. Quindi da Fico un
affondo contro il premier Renzi. "È sempre in tv, vuol dire che
è in difficoltà".
Il tour dei 'grillini' è continuato nel pomeriggio in
Prefettura per parlare di tasse e danni legati alle alluvioni di
un anno fa che avevano messo in ginocchio mezza Sardegna.
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