Il tintinnio della sua risata cristallina riempie ogni spazio lasciato libero da parole e pensieri. Noemi, con la consueta simpatia, si racconta alla vigilia della sua ottava partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Se t'innamori muori, scritta per lei da Mahmood, Blanco e prodotto da Michelangelo, e in vista del nuovo album Nostalgia, in uscita il 28 febbraio. "Sono contentissima di tornare all'Ariston. Avrò con me la Gialappa's Band, per la loro prima volta a Sanremo con un artista, che racconterà quello che succede con il suo stile tranchant e dissacrante".
In gara porta un brano cucito su misura per lei dal trio da "Brividi" (dal titolo del brano con cui Mahmood - che sarà anche co-conduttore in una delle serate - e Blanco vinsero Sanremo due anni fa). "Ha un titolo coraggioso, quasi da film di Tarantino, per dire che in alcune dinamiche le strategie lasciano il tempo che trovano. Bisogna avere il coraggio di dare tutto, anche mostrando le proprie fragilità, che ci fanno capire chi siamo davvero. Bisogna scommettere su qualcun altro, senza avere una rete di protezione, e vivere fino in fondo l'emozione: in un mondo dove c'è poca poesia è quello che ci rende veramente vivi".
Il brano farà parte del nuovo album Nostalgia (con in copertina la stessa Noemi in riva al mare con il suo cane Daisy), il settimo in studio, che intreccia blues, cantautorato contemporaneo e influenze elettroniche in un mix che spazia tra ballad romantiche e tracce uptempo: "il pezzo sanremese e il disco rappresentano le mie due anime, una più vintage l'altra più elettronica. Il singolo è potente, forte, coraggioso, mentre Nostalgia - che è un po' il sentimento che fa da fil rouge per tutto il lavoro - è più morbido, più analogico nel suo esprimere alcuni sentimenti. Tra gli autori con cui ho collaborato ci sono Giorgio Poi e Neffa". Poesia e nostalgia ("diversa dalla malinconia che odora di rimorso") che si incontrano "per vivere la realtà con grande empatia e riconnetterci con la nostra natura analogica, che ci dà la percezione della nostra umanità".
Nel pezzo che dà il titolo all'album, Neffa parla della solitudine, del coraggio "di guardarsi allo specchio e concedersi l'errore. Nei momenti di caos si può perdere la bussola. Per un periodo anche io ho vissuto in bianco e nero, mi vedevo solo attraverso gli occhi degli altri", racconta ancora l'artista romana che, nella serata dei duetti a Sanremo, ha voluto omaggiare le sue origini e lo fa in duetto con Tony Effe sulle note di Tutto il resto è noia, l'artista più controverso del momento anche lui in gara al Festival. "Califano è la perfetta sintesi tra me e Tony. L'idea è stata mia e non ho preso questa decisione alla leggera, facendo anche parte di Una Nessuna Centomila. È importante intavolare una discussione, non possiamo ignorare questa musica, dobbiamo capire perché sia così tanto ascoltata. Ma non è un tentativo per ripulire il nome di Tony Effe. Credo che lui stia vivendo un'evoluzione, si stia avvicinando alla poesia e come donna e come artista mi sono sentita in dovere di tendergli la mano: mi piaceva sostenere il suo cambiamento. Anzi, mi piacerebbe tantissimo riuscire a portarlo sul palco di Una Nessuna Centomila il 20 settembre".
A fine anno, il 20 dicembre Noemi salirà per la prima volta sul palco del Palazzetto di Roma con uno show unico, non prima di essersi esibita nei teatri italiani a partire dal 17 novembre. "In fondo Sanremo e l'album sono una scusa per cantare dal vivo - scherza Noemi -. È la cosa che mi piace di più, che mi dà soddisfazione. E per me che sono nata nei pub e nelle pizzerie del litorale romano, il primo palasport è una grande soddisfazione".
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