Nel settembre 2011 nella sede della
municipalizzata barese Amiu, che si occupa di raccolta e
smaltimento di rifiuti, sarebbe stata portata a spalla la bara
di Cesare Diomede, figlio di Biagio, all'epoca dei fatti uno
degli esponenti di spicco della mafia barese. Sarebbe questo -
secondo la Gazzetta del Mezzogiorno - uno degli episodi che
porterà il prefetto di Bari a decidere se commissariare la
società comunale al termine degli accertamenti della commissione
di accesso che ha portato il ministro dell'Interno Matteo
Piantedosi a decidere di non sciogliere il Comune di Bari per
infiltrazioni mafiose, ma ad avviare l'iter di commissariamento
per alcune aziende comunali e a sanzionare diversi dipendenti,
anche della Polizia locale.
Cesare Diomede fu ammazzato a colpi di pistola a 39 anni, il
28 agosto 2011, a Bari: era un sorvegliato speciale, indagato
per fatti di droga. Lui e diversi suoi parenti erano dipendenti
dell'Amiu. La storia dell'omaggio a Cesare Diomede è emersa dal
verbale di un 'pentito' e all'epoca sarebbe anche stata
segnalata in Procura dall'allora sindaco Michele Emiliano. Per
gli ispettori e il ministero dell'Interno - secondo il
quotidiano - sarebbe indice di quella "agevolazione occasionale"
della criminalità organizzata che consente alla Prefettura di
disporre la "prevenzione collaborativa". Significa che verrà
nominata una terna di esperti per garantire il "tutoraggio"
della società e adottare "provvedimenti organizzativi di
risanamento".
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