"Siamo giunti alla quindicesima
edizione del festival dedicato alla musica emergente che ormai
rientra nella programmazione culturale cittadina. Un evento in
ricordo di Mimmo e del suo talento musicale e creativo, che ogni
anno risuonano e rivivono attraverso la partecipazione di
giovani musicisti alla serata organizzata nel teatro
Petruzzelli". Lo ha detto il sindaco di Bari, Vito Leccese,
presentando la 15/ma edizione del premio 'Mimmo Bucci, festival
nazionale della musica emergente', la cui serata conclusiva è in
programma sabato 1 febbraio al Teatro Petruzzelli. L'iniziativa,
nata per ricordare Mimmo Bucci, il frontman del gruppo 'La
combriccola di Vasco', travolto e ucciso da una moto pirata sul
lungomare di Bari la notte del 15 maggio 2007, ha l'obiettivo di
dare voce ai giovani musicisti e, allo stesso tempo, di offrire
loro un'occasione per emergere nel panorama musicale nazionale.
Sono intervenuti anche l'assessora alle Culture, Paola
Romano; il direttore artistico dell'evento Antonello Vannucci; e
i genitori di Mimmo Bucci, Francesca e Antonio, che si sono
occupati dell'organizzazione del festival musicale.
"La famiglia Bucci - ha detto Romano - è molto generosa.
Nonostante il grandissimo dolore che vive quotidianamente, da
quindici anni riesce a donare alla città questo momento
eccezionale, dando peraltro la possibilità a tantissimi ragazzi
di fare un'esperienza unica nel teatro Petruzzelli".
"Io devo ringraziare il sindaco, l'assessora Romano e
l'amministrazione comunale per il sostegno che non ci fanno mai
mancare - ha proseguito Antonello Vannucci -. Questo arricchisce
un percorso davvero strano, perché sono tante le cose belle
successe da quando Mimmo non c'è più, e il premio dedicato a lui
è sicuramente una di queste. In tanti, dopo il festival, hanno
continuato a esibirsi su palchi nazionali prestigiosi e tutto
questo lo dobbiamo a Mimmo. Era il suo sogno: se Francesca non
avesse trovato un articolo di stampa in cui Mimmo dichiarava che
avrebbe desiderato più spazi e attenzione per i giovani, non
avremmo mai dato vita al festival".
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