L'utilizzo dei droni come
supporto alla Capitaneria di Porto nel salvataggio in mare di
persone in pericolo. E' quanto è stato sperimentato oggi a
Brindisi in una simulazione che ha visto impegnato direttamente
il personale della guardia costiera, utilizzando un drone messo
a disposizione dall'azienda 'Unmanned4You', che già collabora su
progetti di ricerca legati alla mobilità aerea con diversi enti
tra cui il Distretto tecnologico aerospaziale della Campania e
l'Osservatorio droni del Politecnico di Milano. La simulazione è
partita con una persona in pericolo in mare che ha chiesto aiuto
urlando e sbracciandosi. Un passante, ha notato a distanza il
corpo in acqua, ed ha chiamato il 1530 numero della Guardia
Costiera esponendo la situazione e chiedendo soccorso. La
Guardia Costiera ha attivato l'Unità Uas ( Unmanned 4u)
denominata 'Aquila' per ricercare l'eventuale persona in
difficoltà. Il drone nel giro pochi minuti ha individuato la
persona in acqua e come primo soccorso ha sganciato un supporto
galleggiante. Successivamente ha continuato a trasmettere in
diretta alla centrale operativa della guardia costiera le
immagini e le coordinate esatte della situazione di pericolo. La
Guardia Costiera ha inviato una motovedetta per recuperare e
salvare la persona. Arrivata la motovedetta, il drone ha fatto
rientro alla base.
"Questa sperimentazione- dichiara il comandante della
Capitaneria di Porto di Brindisi Luigi Amitrano - introduce un
servizio all'avanguardia ed altamente tecnologico, e rappresenta
un notevole passo in avanti nel campo delle risposte anche in
caso di emergenze in mare". "Attraverso l'impiego di droni
dotati di tecnologie sofisticate- dichiara il presidente di
Unmanned4You Carmine Esposito- siamo in grado di garantire la
consegna di strumentazioni salvavita, come il defibrillatore,
direttamente sul luogo dell'incidente in un tempo massimo di tre
minuti dall'allarme".
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