Ha risposto alle domande del gip Elio Sannicandro, ex direttore di Asset Puglia ed ex soggetto attuatore della commissione per il dissesto idrogeologico della Regione Puglia, da martedì interdetto dall'esercizio della funzione pubblica (per 12 mesi) perché accusato di aver intascato tangenti per 60mila euro dall'imprenditore di Lucera (Foggia) Antonio Di Carlo, per permettergli di vincere un appalto.
"Ha detto nettamente di non aver ricevuto denaro né offerte di denaro - ha spiegato il suo avvocato, Michele Laforgia - e ha sottolineato come i rapporti con l'imprenditore siano stati occasionali. Non si sono mai sentiti, non si sono mai visti da soli e non ci sono stati altri incontri a parte quelli contenuti nel fascicolo delle indagini". "Tutto ciò che Sannicandro ha fatto - ha aggiunto Laforgia - rientra nelle attività fisiologiche della sua funzione. Credo che le cose siano state chiarite".
Quanto agli 8.500 euro in contanti trovati nella sua abitazione nel 2020, l'avvocato ha spiegato come in quel periodo Sannicandro detenesse contanti perché aveva subito un pignoramento tempo prima ritrovandosi con i conti bloccati: "Da lui sono passati appalti per centinaia di milioni di euro, è singolare discutere di 8500 euro", ha concluso l'avvocato. Il legale ha preannunciato che verrà presentata una richiesta di revoca della misura interdittiva.
L'interrogatorio, iniziato poco dopo le 14 davanti al gip di Bari Giuseppe Battista, è finito intorno alle 17. In mattinata sono stati ascoltati Antonio e Carmelisa Di Carlo, rispettivamente in carcere e ai domiciliari. I due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
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