"Un tassello ulteriore che va ad
aggiungersi a un mosaico che richiederà altre tessere". Così il
procuratore di Trani, Renato Nitti, ha definito il presidio di
Libera inaugurato oggi a Barletta alla presenza, tra gli altri,
del referente di Libera Puglia, don Angelo Cassano, e della
prefetta di Barletta, Rossana Riflesso. "È bene - ha ricordato
Nitti - che ciascuno abbia impresso nella memoria il sangue
versato da vittime innocenti di mafia perché si deve reagire e
deve reagire ciascuno di noi. Libera potrà essere una sentinella
anche nei confronti delle istituzioni giudiziarie quando serve o
quando non sono efficienti e operative".
"A Barletta mancava Libera e siamo coesi e uniti
nell'appoggiare qualsiasi iniziativa utile a cercare di
migliorare questo territorio", ha detto la prefetta.
"Assieme a quello di Trani - ha evidenziato don Angello -
diventa un faro che Libera pone in un territorio che non ha la
percezione del fenomeno mafioso. Diamo un bel segnale anche di
speranza, anzi è una geografia della speranza che emerge,
altrimenti diventa difficile il lavoro di contrasto alle mafie.
Per don Angelo "è importante non sottovalutare quello che è
successo a Barletta, lo diciamo da tempo. Non sappiamo la
matrice degli episodi delittuosi avvenuti nell'ultimo anno e gli
inquirenti stanno facendo le loro indagini, però è un segnale
preoccupante. E andando in giro per le scuole, ascoltando gli
studenti si capisce che i ragazzi hanno la percezione di una
città con le piazze di spaccio in aumento. C'è una scarsa
sensibilizzazione, non c'è una presa di coscienza del mondo
adulto che dovrebbe prendere consapevolezza che i figli minori
sono quelli più a rischio".
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