"Il nostro pensiero va oggi alle
donne ucraine che in tante, proprio in queste ore, sono
costrette a fuggire abbandonando le strade e i luoghi delle loro
città". Lo dice il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio
Decaro, in occasione della giornata internazionale della donna,
che oggi a Bari è stata celebrata con la intitolazione di 8
spazi pubblici della città ad altrettante donne che hanno
rappresentato modelli di impegno politico e civile, eccellenze
nel campo dell'arte e della cultura e vittime della violenza di
genere e criminale. "Otto luoghi della città che porteranno il
nome di una donna e ne racconteranno la storia. Il Comune di
Bari - ha detto Decaro - ha voluto celebrare così l'8 marzo, con
8 targhe dedicate a 8 donne e le loro vite, perché chi passerà
da quelle strade o da quei giardini possa portare con sé una
traccia di ciò che sono state".
Le otto donne i cui nomi saranno impressi su strade, giardini e
anche su un palco del teatro comunale di Bari sono: Marielle
Franco (1979-2018), attivista uccisa a 38 anni a Rio de Janeiro;
Maria Celeste Nardini (1942-2020), parlamentare e attivista;
Chiara Fumai (1978-2017), artista; Mariolina De Fano
(1940-2020), attrice barese; Sabina Anemone (1913-2004), prima
donna a conseguire la Laurea in Medicina e Chirurgia
nell'Università di Bari; Norma Cossetto (1920-1943), studentessa
istriana, catturata e imprigionata dalle truppe titine,
seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente
gettata in una foiba; Maria Colangiuli (1930-2000), colpita a
morte da un proiettile vagante mentre era all'interno della sua
casa, durante una sparatoria per strada tra gruppi criminali
rivali; Caterina Susca (1953-2013), mamma barese uccisa l'11
novembre 2013 in una brutale aggressione.
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